"Passiamo alla provincia di Terni"

Lettera-appello di un gruppo di cittadini al sindaco. La polemica sul Covid-hospital riaccende il caso: petizione

Migration

Mentre in Italia prosegue da anni il dibattito politico sull’abolizione delle province che ad oggi mantengono comunque ancora alcune funzioni a Spoleto c’è chi torna a proporre il passaggio dalla provincia di Perugia a quella di Terni. A circa tre anni dalla costituzione il comitato "Spoleto in Provincia di Terni" torna a ribadire la proposta al sindaco di Spoleto, Umberto De Augustinis, e a tutti i componenti del Consiglio Comunale che hanno il potere di decidere su questa importante tematica.

Il comitato, fondato da circa 60 cittadini, si è "riacceso" dopo le recenti vicende che hanno riguardato l’ospedale San Matteo perché ritiene che "l’uscita dallo stato di isolamento politico, amministrativo e infrastrutturale che dura ormai da tantissimi anni, non può che passare attraverso uno "scossone" politico-territoriale" e quindi il cambio di provincia "potrebbe far tornare Spoleto protagonista del proprio destino e della propria crescita". "Con la provincia ternana – sostiene il coordinatore del comitato Michael Surace – condividiamo obiettivi infrastrutturali (il raddoppio e la messa in sicurezza della Flaminia, la 3 Valli per arrivare ad Acquasparta), di trasporti (alta velocità ferroviaria, le vie stradali verso Roma), turistici ed economici, sanitari (già condividiamo le sorti dell’ASL 2), di elezioni nazionali (con la provincia ternana già condividiamo il II Collegio per l’elezione al Senato), di prospettiva interregionale di prossimo futuro dibattito". Nell’appello rivolto al sindaco il comitato indica anche la strada da seguire per avviare l’iter del cambio di provincia che potrebbe anche partire direttamente dal consiglio comunale. In caso contrario però i cittadini da Statuto comunale possono raccogliere le firme per almeno un decimo del corpo elettorale per far avviare le procedure per un referendum consultivo cittadino. Spoleto però secondo il comitato è uno dei pochissimi comuni umbri rimasti senza stesura del relativo regolamento.

Dunque il referendum è previsto dallo Statuto comunale, è obbligatorio secondo la normativa degli enti locali dal 2000, ma ancora oggi manca il relativo regolamento attuativo. "Chiediamo – si legge nella nota indirizzata al Sindaco – almeno la definitiva stesura del regolamento comunale circa le modalità di espletamento del referendum consultivo per dare finalmente la possibilità ai cittadini di Spoleto per decidere o meno sul passaggio e colmando così una anomalia normativa che ci portiamo dietro da troppo tempo".

Daniele Minni