Terremoto, parrocchia senza chiesa. Ogni messa costa 250 euro d’affitto

Monteluce. I timori di don Nicola: "Troppe spese..."

I vigili del fuoco intervengono nella chiesa di Monteluce

I vigili del fuoco intervengono nella chiesa di Monteluce

Perugia, 25 maggio 2018 - La chiesa di Santa Maria Assunta di Monteluce è chiusa a causa del terremoto da 14 mesi. Ha subìto gravi danni e dopo una serie di sopralluoghi è stata definita inagibile dal 20 marzo 2017. Per questo la parrocchia del quartiere, per celebrare la messa, è costretta a prendere in affitto una sala della Nuova Monteluce, spendendo mille euro al mese. Una cifra significativa che comincia a pesare non poco. Al punto che don Nicola Allevi, parroco di Monteluce, la definisce una spesa «ormai abnorme che non so come faremo a sostenere».

IL LOCALE, che si trova nella nuova piazza Cecilia Coppoli, è stato concesso in comodato d’uso gratuito ai parrocchiani, ma il costo da sostenere è quello del condominio, che ammonta a mille euro mensili. E siccome la sala viene utilizzata solo per celebrare le messe, ogni celebrazione domenicale costa 250 euro. «La situazione è così da più di un anno: abbiamo iniziato dalla Domenica delle Palme e andrà avanti ancora per un po’. Come faremo a sostenere la spesa? Sinceramente proprio non lo so», ammette don Nicola. La spesa condominale viene versata a Bnl PariBas, il fondo immobiliare proprietario degli immobili della Nuova Monteluce. «Per fortuna – aggiunge il parroco – entro fine anno dovremmo trovare una nuova collocazione».

GIÀ, PERCHÉ la Regione si è impegnata a risistemare nel minor tempo possibile la Cappella Dottori, all’interno del comparto. La struttura lo scorso anno subì un atto vandalico, ma ora la Regione intende ristrutturarla e metterla a disposizione della parrocchia. Uno spazio che sorge proprio di fronte alla nuova Clinica Porta Sole che entrerà in funzione nei prossimi mesi.

PIU’ COMPLICATO appare invece il restauro della Chiesa: lunedì scorso il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno per sollecitare anche l’amministrazione comunale a interessarsi della vicenda. La «partita» è in mano alla Soprintendenza speciale per il terremoto (che ha sede a Rieti): i fondi (255mila euro) sono già stati stanziati. Giorni fa si è riunito un tavolo, cui ha anche partecipato la Regione per cercare di accelerare i tempi, e pare che l’iter si sia sboloccato. Certamente però prima della fine del 2019 la Chiesa non sarà disponibile.