Umbria, l'inchiesta sulla sanità: parla Anna, la “raccomandata” della Marini

"Mai avute le domande"

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

 Perugia, 18 aprile 2019 - «NO, NESSUNO mi ha dato le domande. Non sono manco andata a trovare mio padre che stava morendo per studiare. E poi, alla fine, l’esame era semplice. Al pm l’ho detto ma mi ha incalzato, dicendo che dovevo dire la verità. La verità è questa». Ma poi il verbale è stato sospeso ed è finita iscritta nel registro degli indagati. Sembra per false dichiarazioni.

Anna C., 39 anni, perugina di adozione è l’ormai famosa «candidata della Marini». Quella alla quale – secondo la procura di Perugia – la presidente avrebbe consegnato le tracce della prova scritta per assistente amministrativo di categoria C (del 16 maggio dello scorso anno) ricevute dal direttore generale dell’Azienda, Emilio Duca. Tramite “Marisa” alla quale, a sua volta, erano state date da Valentino Valentini. Marisa è l’ex segretaria del presidente della Lega Coop, morto nel 2017. Il suocero di Anna, vicino alla presidente.

Ma lei la Marini la conosce?

«Come la conoscono tutti. L’ho vista al funerale di mio suocero e mi ha fatto le condoglianze. Ma certo che non ci frequentiamo. Duca sono andata a vedere su internet chi fosse e pure Pacchiarini (Diamante, ndr). Valorosi invece (Maurizio, ndr, direttore amministrativo) mi ha fatto l’orale del concorso e raramente l’ho incontrato all’Ellisse dove lavoro».

E la signora Marisa?

«Sì, certo. Era la segretaria di mio suocero e quando era ricoverato veniva a trovarlo».

Ma i giorni del concorso l’ha vista?

«No».

Lei era disoccupata?

«Sì. Per anni ho lavorato nell’edilizia come responsabile della qualità. Come, come sa, il settore è andato allo sfascio e mi hanno licenziato. Per racimolare qualche soldo mi sono pure inventata la vendita di prodotti su internet».

Poi i concorsi...

«Sì, ne ho fatti due. Ho passato il primo. Per me era stato un momento difficile. Mio suocero morto, poi mio padre e mia suocera in coma».

Era difficile il concorso?

«No. Lo scritto era una lettera di pagamento. Sa quante ne ho fatte negli anni scorsi... All’orale mi hanno chiesto gli organi dell’Azienda sanitaria poi il presidente mi ha domandato del collegio dei revisori dei conti. Mi sono un pò arrampicata sugli specchi».

Adesso è finita in questa bufera per cui si è dimessa anche la presidente Marini...

«Io non ho fatto niente. Facessero loro. Vengo da una famiglia dove mio padre faceva il carpentiere e mia madre la macellaia. Persone umili che hanno fatto sacrifici. Mi ritrovo catapultata in un vortice nemmeno io sono come».

E la politica?

«Quando hanno eletto Romizi non sono manco andata a votare, la politica non interessa».