"Palestre e piscine? Noi siamo già a posto"

I titolari degli impianti sportivi ribadiscono di aver adottato i protocolli di sicurezza e ridotto le utenze. "Il premier ci ha spiazzato"

"Daremo una settimana alle palestre e alle piscine per adeguare i protocolli di sicurezza e verificarne il rispetto. Se questo avverrà non ci sarà ragione di chiudere le palestre, altrimenti la settimana prossima saremo costretti a chiudere attività sportiva che si svolge in palestre e piscine". Le parole del premier Giuseppe Conte "spiazzano" la categoria. Le disposizioni contenute nel nuovo Dpcm, volto a contrastare la seconda ondata di Coronavirus in Italia, lascia allibiti i gestori degli impianti sportivi, che parlano di un settore già messo a dura prova dal tritacarne delle chiusure.

"E’ stato dimostrato che il fitness, lo sport, e le attività fisiche – dicono in coro gli imprenditori perugini – migliorano il benessere mentale fisico e sociale. Inoltre palestre, piscine e centri sportivi sono strutture abituate ad elevati standard igienici e al rispetto delle procedure sanitarie; ma per svolgere il nostro compito sociale e di prevenzione al meglio dobbiamo poter sopravvivere con il supporto delle istituzioni e al riparo da luoghi comuni e allarmismi che allontanano ulteriormente gli utenti dalle nostre realtà. Già, perché certe affermazioni, quelle appunto enunciate dal premier Conte domenica sera, hanno già avuto un impatto negativo sui frequentatori degli impianti sportivi", si sfogano i gestori. Aldo Consolo, titolare della Gryphus Sporting Club, la piccola cittadella del wellness nel cuore della città, con piscine, palestra, campi da tennis e calcetto, ammette che il contraccolpo è già arrivato. "Clienti in calo e malumore nella categoria, che non merita questo trattamento. Vorrei ribadire che i nostri impianti, in virtù dei protocolli applicati fin dalla riapertura di giugno, sono sicuri e a prova di legge. Abbiamo investito risorse e sacrificato profitti per la sicurezza dei nostri clienti – dice Consolo –. Un numero per tutti: anno scorso per i corsi di nuoto avevamo 450 bambini in vasca; oggi sono circa 130".

Protocolli con tanto di attestato di certificazione rilasciato dalla Security Italia, sanificazioni continue di attrezzi e spogliatoi, ingressi e uscite separate, lezioni su prenotazione, anche per le strutture dell’Amatori Nuoto, l’associazione che gestisce la palestra Sport Connection e le piscine comunali di viale Pellini e Lacugnana. "Le dichiarazioni di Conte – confessa Andrea Cardinali, responsabile della Pellini – ci ha spiazzati e amareggiati. Dopo lo sforzo e l’impegno economico per riaprire, fa male sentire certe parole. E non è giusto fare di tutta un’erba un fascio. Disposizioni troppo generiche e che lasciano aperti tanti interrogativi: primo fra tutti, chi controlla e come? In base a quali parametri decidere chi chiude e chi rimane aperto?".

Silvia Angelici