di Roberto Borgioni
PERUGIA
La domanda è inevitabile: cosa non ha funzionato nel centrodestra in questa tornata elettorale? A rispondere è Virgilio Caparvi, segretario regionale della Lega e neo-sindaco di Nocera Umbra.
Caparvi, lei a Nocera ha vinto la sua sfida elettorale ma il centrodestra, nel suo complesso, esce a pezzi dalla tornata umbra. Perché?
"Il frazionamento non è stato di buon auspicio e alla fine ci ha penalizzati. Diciamo che nei Comuni sotto i 15 mila abitanti abbiamo ottenuto un buon risultato, in quelli sopra i 15mila invece no, è inutile negarlo o girarci intorno".
Lei dice: il frazionamento del centrodestra si è rivelato negativo. Ma c’è solo questo dietro la sconfitta?
"Non credo. Purtroppo paghiamo anche lo scotto di alcuni candidati probabilmente non all’altezza, che non sono riusciti a spostare gli equilibri. Ma la sfida non finisce qui: perché siamo anche abituati a vincere, non solo a perdere".
Da dove bisogna ripartire?
"Penso che, per prima cosa, sia determinante recuperare competenze e avere risposte concrete per la gente, i territori. E’ questa la chiave per vincere anche a livello locale. Direi che dobbiamo ricominciare avendo ben presente il grande lavoro che stanno facendo i nostri amministratori nei tanti Comuni che governiamo. Lì stiamo già garantendo le risposte ai cittadini di cui parlavo prima".
Forse il dato più significativo, e per molti versi preoccupante, è l’astensionismo. A Città di Castello, dove per tradizione c’è grande partecipazione popolare, ha votato un elettore su due...
"Credo che questo sia il primo dato elettorale sul quale la politica, a tutti i livelli, si deve interrogare. Il sindaco di Città di Castello, al quale va assolutamente il mio in bocca al lupo, alla fine è stato eletto con un quarto dei voti potenziali. Tutto regolare, certo, ma qualcosa non torna".