L'arcivescovo abolisce padrini e madrine dalla cresima. Ecco perché

Sperimentazione per tre anni nell'archidiocesi di Spoleto-Norcia. "Ormai vengono scelti per ragioni non spirituali"

L'arcivescovo Renato Boccardo

L'arcivescovo Renato Boccardo

Spoleto, 20 gennaio 2020 - Un decreto dell'arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo elimina i padrini e le madrine dalla cresima. Almeno per tre anni, durata della sperimentazione voluta dall'alto prelato che ha raccolto il "consenso unanime" dei parroci.

Ma da dove nasce questa decisione? "Il Codice di Diritto Canonico - si legge nel decreto episcopale - non impone la figura del padrino/madrina, ma la prevede «per quanto possibile» e specifica che le persone scelte devono condurre «una vita conforme alla fede e all’incarico che si assume» ed essere esenti da impedimenti canonici stabiliti dal diritto". Ma ormai padrini e madrine sono scelti pro forma, in base a criteri che nulla hanno a che vedere con il rito in sé. Magari per "educazione", per non urtare sensibilità in famiglia.

Si legge ancora nel testo: "Nell’attuale mutato contesto socio-ecclesiale, la presenza dei padrini/madrine risulta spesso una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede. Scelti abitualmente con criteri e finalità diverse da quelle che intende la Chiesa (relazioni di parentela, di amicizia, di interesse, ecc.), risulta che essi non hanno piena consapevolezza ed effettiva idoneità a svolgere un ruolo efficace e credibile nel trasmettere la fede con la testimonianza della vita. Inoltre, la situazione familiare complessa o irregolare di tante persone proposte per assolvere questo compito rende la questione ancora più delicata. In diverse occasioni i parroci hanno segnalato in proposito difficoltà e disagi ed ha preso forma la proposta di affidare agli stessi catechisti il ruolo di padrini/madrine o anche di abolirne o sospenderne la presenza e il ruolo".

Quindi già dalle prossime cresime ("prima della Messa di Prima Comunione, perché è la Cresima che abilita sacramentalmente all’Eucaristia") i cresimandi saranno presentati al Vescovo dal parroco e da uno dei catechisti, "espressione della comunità che accompagna le giovani generazioni ad approfondire e vivere la loro adesione a Cristo nella Chiesa".

Una prima valutazione sarà fatta all’Assemblea annuale del Clero, prevista a Roccaporena nei giorni 15-17 giugno 2020. "Chiedo ai Parroci - conclude Boccardo - di illustrare opportunamente alle comunità parrocchiali - con onestà, fedeltà e chiarezza - le motivazioni che hanno ispirato questa decisione comune e di continuare ad individuare con particolare attenzione i catechisti a cui affidare i fanciulli che seguono il percorso dell’iniziazione cristiana".