Ospedale: sistema informatico in tilt. Allarme in corsia, disagi per le terapie

Il guasto costringe a richiamare in servizio medici e infermieri

L’assessore regionale Luca Barberini

L’assessore regionale Luca Barberini

Foligno, 31 gennaio 2018  –  Non sono mancati ritardi e disagi all’ospedale San Giovanni Battista di Foligno dove lunedì sera è andato completamente in tilt il sistema informatico. La linea è saltata nel tardo pomeriggio e il black-out è proseguito per diverse ore, fin dopo mezzanotte, prima che i tecnici riuscissero in qualche modo a ripristinare il servizio. Il blocco dell’infrastruttura informatica che gestisce la trasmissione dei dati ha messo seriamente in difficoltà il personale della struttura sanitaria, rendendo complicata soprattutto la gestione dei pazienti già ricoverati, per i quali è previsto un monitoraggio anche via computer. 

La situazione che si è creata a causa del guasto improvviso al sistema ha costretto l’ospedale a richiamare in servizio medici e infermieri, perché anche la somministrazione delle terapie è informatizzata. Sulla vicenda interviene l’assessore regionale alla Salute, Luca Barberini, che precisa: "Nel giro di un paio d’ore il collegamento è stato sistemato e non si sono registrate particolari criticità. In particolare – rassicura – non ci sono stati problemi per l’emergenza-urgenza, in quanto la rete del 118 ha una copertura diversa da quella interessata dal blocco".

Non tutto però è filato liscio. "Ci sono stati ritardi – evidenzia l’assessore – sulla somministrazione delle terapie, anche se l’ospedale ha un doppio sistema per la gestione dei dati, che non è soltanto informatica ma anche cartacea". Nel frattempo si cerca di capire con esattezza che cosa non abbia funzionato.

"Le analisi tecniche sono ancora in corso – prosegue Barberini – per risalire all’origine del guasto ed evitare che si verifichi un’altra volta. La priorità è stata quella di risolvere il problema in tempi rapidi. Dopodiché – annuncia l’assessore – valuteremo se potenziare il livello di protezione del sistema, introducendo una seconda linea di supporto, che possa intervenire in caso di mancato funzionamento dell’altra".

Le criticità, come detto, hanno riguardato non l’attività di emergenza ma il recupero e l’inserimento dei dati. Ecco perché è stato necessario richiamare il personale sul posto: "Lo prevede il protocollo – conclude Barberini –; se si verifica un black-out che coinvolge l’attività ospedaliera, medici e infermieri devono assicurare che i servizi programmati e le terapie vengano messi in atto".