Ornella Vanoni: "Sono l’amore che ho dato"

La signora della musica racconta il concerto che terrà lunedì al Morlacchi con un quintetto in rosa. Canzoni, ricordi e tanta ironia

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di Sofia Coletti

Meravigliosa Ornella. La signora della musica italiana arriva a Perugia con il travolgente tour “Le Donne e la Musica”. Dall’alto di 112 lavori, 55 milioni di dischi venduti e album memorabili, Ornella Vanoni (nelle foto di Stefano Guindani) sarà in concerto al Morlacchi lunedì 23 gennaio alle 21 per un evento assoluto targato Moon in June (prevendite su Boxol.it e Ticketone.it). Con lei sul palco una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte (che cura anche gli arrangiamenti), Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani al violoncello in un fantastico intreccio di canzoni, parole, ricordi e ironia. "Mi piace raccontare piccole cose tra una canzone e l’altra anche se preferisco lasciare spazio alla musica" ci dice con eleganza, dolcezza e passione.

Come nasce questo progetto?

"Da una chiacchierata con Paolo Fresu, mi ha detto che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Solo che era già fine agosto, c’è stato poco tempo per provare. L’inizio è stato faticoso, direi terrorizzante, adesso va meglio ad ogni tappa".

E’ un valore aggiunto lavorare con sole donne?

"In realtà per me conta soltanto il talento. Certo, non l’ha fatto mai nessuno, adesso lo faccio io".

E quanto è importante il rapporto con il suo pubblico?

"Importantissimo, è una passione di cui non posso fare a meno. Io trasmetto le mie emozioni e il pubblico me le restituisce"

Con il rito dell’abbraccio..

"L’abbraccio fisico, quello che ti stringe. E’ un gioco che faccio con il pubblico e c’è sempre qualcuno che sale. Anzi più di uno".

Nei suoi concerti c’è anche tanta ironia..

"E’ fondamentale ma è un po’ di nicchia. L’ironia è brevissima, poca gente la capisce al volo".

Ma nel suo repertorio sconfinato come ha scelto le canzoni?

"Così, a istinto. E poi stavolta ero proprio sola. Ho sempre avuto un produttore invece qui ho fatto tutto io, anche la scaletta".

E quali non possono mancare?

I classici ovviamente, da “Domani è un altro giorno“ a “L’appuntamento“. Nessun cantante dovrebbe mai rinunciare a cantare i suoi pezzi più famosi, è per quello che la gente ti ama".

Il suo ritratto in musica?

"La canzone che Renato Zero ha scritto per me, “Ornella si nasce“. Siamo amici da mille anni, mi conosce bene, è stato un regalo".

Si ricorda quando venne al Festival dei Due Mondi nel 1959?

"Certo, me lo ricordo benissimo, avevo una paura tremenda. Dovevo andare a Spoleto per Franco Zeffirelli che allestiva una canzone della mala. Mi è piaciuto moltissimo, era davvero un altro altro mondo, con Menotti, Visconti..".

E qualche aneddoto legato ai suoi tanti concerti a Perugia?

"Ricordo perfettamente le prove che ho fatto per almeno 15 giorni con Giorgio Albertazzi. Per lo spettacolo “Romantic comedy“".

Un sorriso dentro al pianto è una sua celebre canzone...

"E tante volte nella vita ho dovuto essere sorridente quando avevo il cuore a pezzi. Mi è successo nella musica e nelle storie d’amore. E sono sempre andata avanti grazie alla mia forza".

Un verso dice “Io sono tutto l’amore che ho dato“..

"Già, io ho dato tanto amore. E’ un po’ difficile calcolare quanto ne ho ricevuto ma penso d’essere in pari".

Il suo stato d’animo attuale?

"Ho sofferto molto, non lo nego, ma adesso sono serena. A un certo punto la serenità va raggiunta a tutti i costi. E l’ho presa da me stessa, certo non te la può dare il mondo così com’è".

Cosa l’aspetta per il 2023?

"Ci sto pensando. Forse un disco, ma bisogna avere una buona ragione per farlo, forse un libro. Si vedrà..." .