"Operazione Spada? Azioni sproporzionate"

Dopo le 19 assoluzioni tuona il Pd ternano: "Processo mediatico che condizionò l’opinione pubblica. Colpo profondo inferto alla città"

"L’operazione Spada? Solo un processo mediatico, con azioni sproporzionate". Il Pd ternano si toglie ben più di sassolini dalle scarpe e tuona contro l’inchiesta sugli appalti alle cooperative che, iniziata quattro anni, di fatto decapitò politicamente la seconda Giunta Di Girolamo, naufragata nei mesi successivi nel ‘dissesto’ dell’ente.

Nei giorni scorsi il giudice monocratico ha assolto tutti i 19 imputati (tra cui ex sindaco, 13 ex assessori e vari dirigenti comunali) con la formula più ampia: ‘Perché il fatto non sussiste’. "Esprimiamo grande soddisfazione per l’esito di questa vicenda giudiziaria che tanto scalpore e clamore aveva avuto _ comincia l’Unione comunale del Pd - Fin da subito, abbiamo avuto massima e totale fiducia nell’operato della magistratura, consapevoli dell’onestà dei nostri amministratori. Ieri come oggi rimaniamo però sconcertati dalla enorme distanza tra le accuse mosse al sindaco Di Girolamo e agli assessori e l’esito della vicenda finita in una assoluzione piena".

E qui il tono cambia. "Siamo stati consapevoli, fin da subito, della sproporzionata azione che l’amministrazione stava subendo – continua il Pd _ , sia nelle modalità di intervento sia in quelle di indagine, e soprattutto nelle azioni preventive su persone e amministratori. L’operazione Spada è stata una ferita profonda non solo verso l’amministrazione democraticamente eletta, ma un colpo profondo inferto a tutta la città di Terni. La sentenza, con la piena assoluzione, conferma l’abnorme distanza tra processo mediatico e processo reale, quello svolto nei tribunali della Repubblica".

Fino all’affondo finale. "Processo mediatico, di questo si è trattato, con azioni che hanno determinato eventi politici e finanziari gravi, dalla caduta del sindaco fino al dissesto economico dell’ente comunale – incalza ancora il Pd ternano -. Processo mediatico che si è portato dietro il condizionamento dell’opinione pubblica: gli attacchi violenti e strumentali che la destra ha concentrato su sindaco e amministrazione hanno finito per condizionare il dibattito politico dell’epoca, la capacità di agire dell’amministrazione stessa, fino a risultare determinante ai fini elettorali con la vittoria della Lega e l’affermazione delle forze politiche di destra. Finalmente la sentenza di assoluzione restituisce la giusta verità dei fatti. Oggi più che mai siamo pronti ricostruire un’alternativa di governo della città, facendo tesoro di ciò che è successo".

Stefano Cinaglia