Perugia, 2 novembre 2022 - "Dopo 15 anni, a bocce ferme, quando nulla più può succedere sul piano giudiziario, da cittadino rifletto sul meccanismo arrugginito della giustizia italiana che non ha portato a nulla. Bisogna ammetterlo con onestà e serenità, la famiglia di Meredith Kercher meritava risposte diverse. La verità storica è amputata, ancora latita". Così l’avvocato Nicodemo Gentile che, con il collega Valter Biscotti, ha difeso Rudy Guede, l’unico condannato. "Non lo sento più da allora, spero sia sereno", dice Gentile che da allora conduce battaglie anche nel nome dell’associazione “Penelope“ che sostiene le famiglie degli scomparsi. Meredith Kercher venne trovata cadavere la mattina del 2 novembre del 2007, nella casa di via della Pergola. Inglese, aveva 21 anni. Viveva con Amanda Knox, ventenne di Seattle, che aveva appena iniziato una storia con Raffaele Sollecito, 23 anni di Giovinazzo. Raffaele e Amanda vennero arrestati per l’omicidio di Meredith. Dopo quattro anni di carcere, cinque gradi di giudizio (due condanne e due assoluzioni) sono stati assolti dalla Corte di Cassazione e sono definitivamente usciti di scena. Rudy Guede venne arrestato e condannato. Ha chiuso il conto: ha scontato in carcere il suo debito con la giustizia e dal 23 novembre dello scorso anno è un uomo libero. Ma, secondo l’avvocato Gentile "il sistema ha messo il coperchio, ha chiuso il caso, mutilando però la verità, che storicamente non è stata raggiunta. Dopo tanti anni, posso affermare con assoluta certezza, che la macchina della giustizia è andata clamorosamente fuori pista, anche se i fatti erano banalmente a portata di mano. Non c’è stata una risposta gratificante per nessuno, né per i familiari di Meredith, né per chi è stato coinvolto. Volendo mutuare le parole del giudice a latere del primo processo d’appello che ha assolto i ragazzi dette nella sua relazone alla corte in apertura del processo possiamo dire che in tutta questa storia l’unica cosa certa è la morte di Meredith. Ecco, dopo 15 anni non si può non riflettere su questo – continua l’avvocato Gentile –. Conosco ogni singola riga del fascicolo, ma sopratutto conosco quello che nel fascicolo non è mai entrato: dichiarazioni, elementi di fatto, incroci di dati, elementi tecnici che se non vengono acquisiti da chi ha il monopolio delle indagini restano fuori. Per quanto mi riguarda, sono soddisfatto dal punto di vista professionale, soprattutto per aver tenuto sempre alta l’attenzione rispetto al codice deontologico. Resta il fatto che – conclude l’avvocato Gentile – a mio parere Meredith e la sua famiglia avrebbero meritato risposte diverse". La trasmissione E questa sera ci sarà una trasmissione sul caso Meredith: dopo 15 anni, Andrea Purgatori torna a Perugia. E incontra Rudy Guede, oggi uomo libero dopo 13 anni di carcere. Un'intervista per Atlantide, in onda questa sera alle ore 21.15 su La7, che riaccende i riflettori sul caso. Chi ha visto quella notte Rudy in casa di Meredith? Con il pubblico ministero del caso Giuliano Mignini, la giornalista Erika Pontini - oggi capocronista della cronaca fiorentina de La Nazione all'epoca nella redazione di Perugia de La Nazione - che ha seguito il caso fin dalle prime ore.