"Nuovo Curi, cantiere possibile in due anni"

Parla il manager della Cassa depositi e prestiti. "Nell’investimento da 30 milioni intendiamo coinvolgere imprenditori stranieri"

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di Michele Nucci

Il cantiere del Nuovo Curi potrebbe partire entro due anni, ma restano i dubbi – e non sono pochi – sull’impegno dell’Ac Perugia, dato che il presidente Massimiliano Santopadre, continua a "nicchiare". Ieri a Perugia si è svolto un importante incontro per l’apertura di una sede della Cassa depositi e prestiti a Prestiti nel capoluogo, durante il quale è stato affrontato il tema stadio. Ma si farà un nuovo impianto? Si interverrà in quello nuovo? Quante sono le possibilità concrete che davvero il Comune assuma un impegno così oneroso?

"Abbiamo sviluppato una partnership con l’istituto del Credito sportivo finalizzata al rilancio degli stadi minori – spiega Luca D’Agnese, direttore di Cdp Energia e Digitale –. Stadi che sono di proprietà pubblica che prevedono l’intervento di gestori professionali che operano con modelli anche all’estero per un utilizzo più ampio dello stadio, non solo quello sportivo".

Come si sostiene un investimento come quello del Curi?

"L’obiettivo è ampliare la platea di utilizzatori e ricavi: si possono effettuare una serie di investimenti che prevedono una maggioranza di capitali privati con lo schema della concessione del partenariato pubblico-privato che prevede un massimo del contributo pubblico al 49%, ma cercheremo di tenerlo ridotto".

E lo "sblocca-stadi" che è nel Dl Semplificazioni è davvero determinante?

"Grazie alla legge si possono mettere insieme sia la parte autorizzativa sia quella di accettazione da parte del Comune della proposta del promotore. Con questo schema si riescono a stringere i tempi".

A che punto è l’iter sul Nuovo Curi?

"Siamo nella fase in cui valutiamo i progetti di fattibilità e lo stiamo facendo anche a Perugia e speriamo di riuscire a presentare all’amministrazione proposte interessanti. L’ordine di grandezza dell’investimento è sui 30 milioni".

Chi è il privato interessato?

"ll nostro ruolo è quello del Credito sportivo è quello di investitori che puntano a un rendimento che è tipico degli investimenti infrastrutturali che si aggira sul 5% annuo. Poi c’è il Consorzio di promozione, con un impegno finanzario minore, ma con un ruolo operativo molte forte, gestori professionali, grandi gruppi con cui siamo in contatto, perloppiù internazionali, che hanno sviluppato questo modello".

Che tempi potrebbe avere il nuovo stadio?

"Dal preliminare all’apertura del cantiere è difficile far le cose in meno di due anni, più i tempi di lavoro".

Ma si ragiona anche sul restyling del nuovo Curi?

"L’ipotesi principale è quella di uno stadio nuovo".