Notte d’inferno in centro, i residenti: "Ce ne andiamo"

Mala-movida: vicoli utilizzati come orinatoi, gruppi di ragazzi che si drogano, tamburi e bonghi suonati fin dopo le quattro

"Qua la situazione ormai è intollerabile. Davvero. Molti di noi, con grosso rammarico, stanno pensando seriamente di andarsene". Inizia così, dalle considerazioni finali, la cronaca di una notte d’inferno nel centro storico di Perugia. L’ennesima notte d’inferno. "Alle 23.30 in via Mattioli c’erano già gruppi di 5-6 persone che urinavano e tiravano la cocaina, così come non fosse niente, per strada – racconta in un misto di rabbia e rassegnazione chi vive nell’Acropoli –. Ancora una volta si è creato il solito fiumiciattolo di urina che arrivava fino alle scalette di piazza Piccinino". Odore nauseabondo, schifoso. Partono le prime chiamate al numero di emergenza. "Sono stato costretto, ovviamente, a chiudere le fineste – racconta un cittadino –, anche per non sentire la puzza che sale". Ma non è finita qui. Anzi. "Alle tre e mezzo è iniziato un caos assurdo: hanno iniziato a cantare, cori fortissimi, e hanno cominciato a suonare tamburi e bonghi". Questo succedeva sulle scalette del Duomo, con decine e decine di cittadini che si sono svegliati.

Altre chiamate al 112: "Ci hanno detto che avevano già ricevuto numerose richieste di intervento perché con tamburi e bonghi avevano svegliato mezzo centro storico. Hanno continuato, comunque, fino alle 4.30 con i tamburi". E, ovviamente, in questo caso, le finestre chiuse non sono bastate. Finestre chiuse che, con le temperature di questi giorni, è possibili permettersi solo se si hanno in casa i condizionatori. Un’altra nottata, quella tra venerdì e ieri, passata per molti residenti del centro storico senza chiudere occhio.

"Veramente non ne possiamo più. Basta. Va bene la voglia di divertirsi, il desiderio di uscire dopo i due anni di pandemia, ma così non è possibile. Si corre il rischio che qualcuno, preso dalla rabbia, finisca per fare qualcosa di grave. Molti di noi – continuano i residenti dell’Acropoli – stanno pensando di andare a vivere altrove. Ma possibile che le istituzioni, che dicono tanto di voler combattere lo spopolamento del centro cittadino, non riescano poi a mettere un freno a questa situazione? Ormai è davvero imbarazzante e, a pensarci bene, viene da credere che questo problema, per noi enorme, non si risolverà mai. Siamo stanchi, davvero. Se c’è chi ha diritto a divertirsi, ci siamo anche noi che abbiamo diritto a campare serenamente e a dormire nel fine settimana".

AnnA