"Noi, supernonni alla riscossa"

Acciaio, presidente di 50&più, racconta gli umbri di terza età

Nonni

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Perugia, 13 settembre 2019 - "Supernonni” alla riscossa. Altro che Terza Età. In Umbria, gli “over” stanno diventando sempre più una risorsa per le famiglie. Baby sitter affettuosi dei nipoti ma anche assistenti preziosi all’ingresso delle scuole, nonchè spesso fonte di sostentamento economico (con le proprie pensioni) per i giovani che faticano a trovare lavoro. Lo chiamano “invecchiamento attivo” ma Giancarlo Acciaio, eugubino doc, preferisce dire che: «a settan’tanni la vita, se vissuta correttamente, facendo sport ma anche svolgendo attività artistiche e soprattutto stando insieme, può essere davvero meravigliosa».

Acciaio, classe 1949, sposato con Assunta di tre anni più giovane, padre di due figli quarantenni e nonno di un bimbo di 11, non solo è convinto di quello che dice ma lo testimonia con i fatti. Lui che, presidente regionale di “50&Più” nonchè membro della giunta nazionale dell’associazione, ha appena presentato la terza edizione della Festa dei Supernonni, manifestazione itinerante che richiama migliaia di persone da tutta l’Umbria. «Sei mesi di lavoro preparatorio durante i quali ci siamo interfacciati con varie associazioni del territorio e con le scuole, in questo caso tifernati, e con l’amministrazione comunale che è stata davvero molto sensibile».

Ma dove la trova tutta questa energia?

«La verità? Io a 70 anni suonati mi sento ancora un ragazzino. Pensi che tutte le mattine dalle 6 alle 7.30 vado con un gruppo di amici a camminare. Sei, sette chilometri che la domenica diventano 13. Sport, chiacchiere e risate. Qualche volta si va in bici. Poi un salto nei negozi di famiglia e quindi via al pomeriggio con mio nipote che ama il calcio e il nuoto. Con cui mi diverto un mondo».

Quanti iscritti ha “ 50&Più”?

«In Italia sono 330mila, in Umbria oltre seimila. Cosa facciamo? Un sacco di cose. Dall’assistenza fiscale per il 730, alle pensioni ma soprattutto tante attività e ci facciamo e facciamo compagnia. A quelli che sono rimasti soli ad esempio. Oppure diventiamo “sentinelle” dei parchi dove giocano i nostri nipoti. Ma ci diamo anche da fare a stare al passo con i tempi».

Che intende?

«Che seguiamo con i ragazzi più grandi corsi di digitalizzazione. Impariamo a usare gli smartphone e i computer. In cambio teniamo vivi i ricordi della nostra infanzia e adolescenza. I racconti di noi nonni sono sempre molto seguiti dai bambini».

Come è nata l’idea della festa?

«Dalla tradizione di Sant’Ubaldo. La prima edizione si è svolta a Spoleto dopo il sisma. Un successo. Poi c’è stato Gubbio e quest’anno Città di Castello. L’associazione è attiva da più di dieci anni. Lo sa? C’è gente che in questo modo è uscita da quei momenti bui che oltre gli anta possono presentarsi. Ci aiutano i medici ovviamente. I corsi d’arte funzionano moltissimo. E poi cerchiamo di difenderci dai truffatori e le forze dell’ordineci spiegano come».

E i nipoti?

«Piccoli o grandi sono la nostra energia. Qualche volta spadello anche. Cibo sano e sport. Dobbiamo tenerci in forma per le nostre Olimpiadi, quelle della Terza Età. Si svolgeranno dal 15 al 22».

 

Donatella Miliani