"Non picchiò l’anziana": assolta Fine dell’incubo per una badante

Condannata in primo grado a 2 anni e 3 mesi. Ma adesso la Corte d’appello ha stabilito che non ha commesso il fatto"

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Era stata accusata di aver malmenato e picchiata una anziana ed era stata condannata a 2 anni e 3 mesi di reclusione. Fino a ieri, quando la Corte d’Appello del tribunale di Perugia l’ha assolta "per non aver commesso il fatto". Protagonista è una badante di nazionalità rumena di 66 anni, che venne arrestata dalla polizia nel 2016 con una serie di accuse pesantissime: maltrattamenti in famiglia e lesioni alla donna che avrebbe dovuto controllare. Secondo l’accusa, infatti, la donna, assunta come badante, aveva da subito mostrato segni di insofferenza e ricorrenti manifestazioni di violenza fisica nei confronti dell’anziana. Da lì insieme ad alcuni episodi particolarmente destabilizzanti e psicologicamente devastanti, fra cui l’abbandono della casa da parte della straniera, avevano indotto i familiari dell’anziana a denunciare quanto accaduto al commissariato, con tutte le indagini e l’arresto. In primo grado la donna venne condannata alla pena di 2 anni e 3 mesi, oltre al pagamento del danno alla parte civile per 5 mila euro.

Ieri mattina c’è stata l’udienza davanti alla corte d’Appello, presieduta dal giudice Massei. La donna si è presentata con il proprio legale di fiducia, l’avvocato Gabrio Giannini (foto). Durante la discussione il pm ha chiesto la conferma della condanna, mentre il difensore ha evidenziato come la straniera fosse del tutto estranea ai fatti. La corte, dopo essersi ritirata, ha deciso che la sessantaseienne era estranea alle accuse e l’ha assolta "per non aver commesso il fatto".