Terni, 17 novembre 2018 - In un istituto scolastico di Terni la dirigente scolastica avrebbe vietato un'iniziativa legata alla messa in scena di quadri viventi con protagonisti i bambini sulla nascita di Gesù "perché disturba le diverse culture religiose presenti nell'istituto".
A denunciarlo è l'assessore comunale alla Scuola, Valeria Alessandrini, della Lega. "Mi auguro - sottolinea Alessandrini - che ci sia un ripensamento in considerazione del rispetto di quei valori cristiani che fanno parte della nostra storia e del nostro patrimonio culturale. Rispettare chi professa altre religioni non significa dover rinunciare per forza a riconoscere le nostre radici, anzi".
Secondo l'assessore "solo rispettando quello che siamo stati e, quindi, quello che siamo, riusciremo a far capire agli altri che ognuno è libero di professare la propria fede, ma è anche tenuto a rispettare la storia e la cultura del paese dove vive". "Spero venga consentito a bambini e ragazzi dell'istituto - conclude Alessandrini - di vivere e condividere con i compagni e i propri genitori i momenti più belli, intensi e significativi del Natale". Arriva però la risposta della della dirignete scolastica.
LA RISPOSTA DELLA DIRIGENTE SCOLASTICA - "L'idea di realizzare nella nostra scuola un presepe vivente era solo un'ipotesi, neanche formulata più di tanto, dunque il fatto è insussistente»: così risponde la dirigente scolastica della primaria del centro di Terni dove sarebbe stata vietata una recita natalizia legata alla nascita di Gesù. "Ma il termine vietare è assolutamente inappropriato e il tema non dovrebbe essere all'ordine del giorno degli interessi di un assessore" ribatte la preside. Spiegando che la scuola in questione è «un esempio di tolleranza, rispetto e integrazione". "È sufficiente aprire l'home page del sito web della direzione didattica - continua - per notare che viene riportata la visita pastorale del vescovo Giuseppe Piemontese. In tutte le scuole della nostra direzione vengono fatti presepi e canti natalizi, dunque il rispetto è totale per tutte le sensibilità, anche religiose. Ma senza superare - conclude la dirigente - certi limiti e seguendo le regole base imposte dal principio di laicità della scuola".