Niente incontri con amici e parenti. Parrucchieri e profumerie, si può

Abrogate le ‘concessioni’ natalizie delle visite una volta al giorno: così si stringe la zona rossa. Vietate le seconde case, dentro e fuori regione. Per i Paesi esteri tecnicamente siamo ‘arancioni’

Uno dei controlli

Uno dei controlli

di Erika Pontini

Posso andare a trovare amici, parenti o fidanzatei? E’ la domanda che in queste ore rimbalza di chat in chat e di telefonata in telefonata tra gli abitanti della provincia di Perugia (e i residenti di San Venanzo), quasi unica zona rossa d’Italia. E la risposta, a fronte del nuovo Decreto legge del Governo Draghi entrato in vigore, sembra tassativa: No, queste visite non sono permesse.

Abrogati gli ’sconti’

L’Esecutivo ha di fatto abrogato la concessione natalizia delle visite una volta al giorno, e non più di due persone, minori esclusi. In tutta la provincia di Perugia, sottoposta a zona rossa ma con decreto della Governatrice Donatella Tesei, si può continuare ad andare dal parrucchiere e dall’estetista, anche in profumeria, nei negozi di abbigliamento per i bambini, a comprare le sigarette e pure a prendere la pizza da asporto, ma non dagli amici e nemmeno a fare visita a nipoti, cugini, zii e genitori.

Motivi di necessità

Il Dl ribadisce che sono sempre consentiti gli spostamenti per motivi di lavoro, di salute o di necessità. E’ inoltre sempre possibile il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Abolita invece la possibilità di andare nelle seconde case ubicate dentro o fuori regione, deroga inserita lo scorso 16 gennaio e adesso annullata.

Nelle Faq del Governo resta specificato che la residenza è la dimora abituale (risulta dai registri anagrafici), il domicilio la sede principale dei suoi affari e interessi, mentre l’abitazione va individuata come il luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità o con abituale periodicità e frequenza. Le persone che per motivi di lavoro vivono in luogo diverso da quello del proprio coniuge o partner, ma che si ritrovano con luilei con regolare frequenza e periodicità nella stessa abitazione, possono spostarsi per raggiungerla. La regola non vale per i fidanzati.

"I ternani hanno la facoltà di andare a trovare la fidanzata e i perugini no. Posso fare attività anche di non primissima necessità come l’estetista, ma non fare visita al genitore", incalza l’avvocato Giuseppe Caforio, docente all’Università di Perugia. Che spiega: "L’Umbria, per i Paesi esteri, è in zona arancione. Questi Paesi infatti non applicano la quarantena perchè sono aggiornati con i dati dello Stato. Per il divieto di spostamento nelle zone gialle e arancioni si può andare a trovare parenti e amici, ma ciò non è possibile in zona rossa in forza del decreto della Regione", spiega Caforio.

Il risultato è un paradosso: "Ci sono attività aperte per cui ci si può muovere per andare in questi luoghi, mentre per aspetti il cui valore sociale e psicologico è più rilevante, come andare a trovare i genitori, i figli o i fidanzati, scatta, in maniera anomala il divieto".

Provvedimenti frutto "dell’incremento delle positività causate da incontri conviviali – aggiunge – . Tradotto in norma hanno assunto forme paradossali". Secondo il legale "stiamo assistendo a provvedimenti che sono della Regione ma anche dei Comuni, che determinano zone rosse di fatto e problemi interpretativi che mettono in dubbio i profili sanzionatori. Siamo in una fase di grande preoccupazione per il Covid, ma se si esaminasse con serenità la produzione impazzita di norme ci ricorderemo che avremmo avuto un’inflazione normativa irragionevole e contraddittoria".