Niente anestesisti, ospedale ’fermo’

Orvieto: stop alle attività chirurgiche programmate e rinviabili fino al 15 novembre. Si allungano le liste d’attesa

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Niente anestesisti a disposizione ed il Santa Maria della Stella torna a bloccarsi ancora una volta. Esattamente come nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria della scorsa primavera, ma ora si registrano anche dei contagi nel reparto di Ostetricia e ginecologia. I vertici della Asl rassicurano comunque che il punto nascita dell’ospedale è pienamente operativo grazie all’apporto di altre professionalità provenienti dal dipartimento aziendale materno infantile diretto da Fabrizio Damiani. Anche in questo caso, come accertato dall’indagine epidemiologica, il contagio è avvenuto al di fuori della struttura ospedaliera per poi diffondersi nel reparto. Sono attive tutte le misure di prevenzione e contrasto alla diffusione dell’infezione comprese la sanificazione e igienizzazione di alcuni locali e test ai contatti stretti: la situazione è sotto controllo e attentamente monitorata dalla direzione sanitaria. Previsto, entro pochi giorni, il rientro in servizio del personale dipendente della stessa struttura già negativo al tampone.

Ma il fermo delle attività chirurgiche già programmate e rinviabili, disposto dal direttore regionale della sanità Claudio Dario per tutta la regione fino al 15 novembre, ha un impatto pesante sull’ospedale di Orvieto dove si era accumulata una lista molto nutrita di interventi non urgenti da smaltire in conseguenza del precedente blocco. Anche al Santa Maria della Stella l’impossibilità di eseguire l’attività programmata è legata alla necessità di impiegare gli anestesisti per fronteggiare l’emergenza nel sistema sanitario umbro, in particolare a Spoleto, senza che possano dunque garantire l’operatività su Orvieto.

Il risultato inevitabile è quello di allungare ancora le liste di attesa con un disagio inevitabile per decine di pazienti e la paralisi di un ospedale che rimane fermo o quasi nonostante non sia stato finora necessario inserirlo tra quelli deputati ad accogliere pazienti Covid. Tra gli operatori si sta diffondendo scoramento che, per il momento non è sfociato in una presa di posizione polemica a livello istituzionale come ha invece fatto, per la stessa questione, il sindaco di Narni Francesco De Rebotti.

Cla.Lat.