Morì nel pozzo, indagato campione di endurance

Ci sono quattro indagati per la morte Domenico Pelagatti, 48 anni, trovato senza vita in un pozzetto prefabbricato al 'Prato del Pallareto'

Il pozzetto nel quale è stato trovato morto Domenico Pelagatti

Il pozzetto nel quale è stato trovato morto Domenico Pelagatti

Perugia, 26 aprile 2019 - E’ campione mondiale di Endurance a squadre, manager della «Sistema eventi» con cui realizza manifestazioni internazionali che ruotano attorno al mondo dell’ippica, molto vicino a personaggi del calibro di Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum Primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e emiro di Dubai: ma adesso Gianluca Laliscia si trova indagato per omicidio colposo.

Tutto ruota attorno alla morte di un imprenditore di Bastia, Domenico Pelagatti, 48 anni, trovato senza vita il 20 ottobre del 2016 all’interno di un pozzetto prefabbricato al “Prato del Pallareto” annegato, secondo quanto stabilì l’autopsia disposta dalla procura. Inizialmente la vicenda è avvolta dal mistero. Si scoprirà poi che si è trattato di un evento accidentale. Secondo le indagini, svolte dai carabinieri di Assisi, coordinati dal pm Valentina Manuali, quel pozzetto di 50 centimentri per 50, un impianto fossa imhof, privo di fondo e del relativo chiusino, sarebbe stato realizzato tra il 2007 e il 2008 proprio dalla «Sistema Eventi» di cui è amministratore unico Laliscia e dalla «Eventi Italia» per lo smaltimento delle acque reflue, in occasione dell’Endurance Lifestyle che si svolse tra il 2007 e il 2009 ad Assisi. Quando la città Serafica fu travolta da cavalli, sceicchi e un grande spettacolo. L’area era stata data in affitto dai benedettini dell’Abbazia San Pietro alla società «Gat» – ricostruiranno gli investigatori – con durata ventennale e da quest’ultima sub affittata alla «Sistema eventi», fino al 2009 data della risoluzione del contratto. In particolare però – secondo l’ipotesi accusatoria – la società di Laliscia avrebbe restituito il terreno «senza aver adempiuto all’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi previsto nella scrittura e quindi senza rimuovere il pozzetto (che non era presente nella planimetria del settembre 2009)».

«Così, non volendo, per colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia, negligenza» i quattro indagati cagionavano la morte del giovane imprenditore. Insieme a Laliscia devono rispondere di omicidio colposo l’amministratore di Eventi italiani, quello della Gat e il direttore dei lavori per l’Endurance. Quel maledetto 20 ottobre Pelagatti uscì per fare una passeggiata con il cane: il telefono o le chiavi caddero nel pozzetto e lui si sporse, perdendo l’equilibrio, cadendo nel pozzetto e annegando.

Eri.P.