Morto in ospedale, quattro medici indagati

L’ipotesi contestata dalla Procura è l’omicidio colposo. Il 73enne era stato sottoposto a una broncoscopia. Poco dopo il malore fatale

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Quattro medici indagati per la morte di un 73enne di Umbertide, deceduto in ospedale lo scorso 18 novembre. L’ipotesi contestata dalla Procura della Repubblica di Perugia è omicidio colposo. Domani sarà conferito l’incarico al medico legale Donatella Fedeli di effettuare l’autopsia sul corpo dell’uomo, morto al Santa Maria della Misericordia dove si trovava ricoverato in day hospital. Un esame relativamente invasivo, ma altrettanto relativamente di routine che potrebbe essersi rivelato fatale. Ipotesi al momento che le indagini chiariranno.

Il 73enne, secondo quanto ricostruito, si era sottoposto a una broncoscopia. Conclusa la quale era tornato nella sua stanza, per poi sentirsi male poco dopo. Inutili i tentativi di rianimarlo. L’uomo era morto poco dopo. I familiari hanno, quindi, sporto denuncia per fare luce sulla morte del loro congiunto. La Procura, guidata da Raffaele Cantone, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nel quale figurano quattro medici. Iscrizioni nel registro degli indagati, sottolinea in una nota l’ufficio diretto da Cantone per consentire che si possano svolgere gli accertamenti irripetibili quale è appunto l’autopsia.

Il pm Gianpaolo Mocetti affiderà domani mattina l’incarico alla dottoressa Fedeli a cui chiederà di accertare le cause del decesso, attraverso autopsia ed eventuale esame tossicologico, e di accertare se la morte del 73enne sia "in rapporto causale" con "l’operato dei medici che l’hanno avuto in cura". Il pubblico ministero vuole accertare, insomma, se ci sia stata imprudenza o imperizia o negligenza nella fase diagnostica o in quella terapeutica, ed eventualmente risalire alle singole precise responsabilità. Al consulente viene chiesto anche di stabilire se una eventuale condotta differente avrebbe evitato o meno il decesso del paziente.

Nel caso in cui venisse accertata un nesso tra la morte e un’azione non corretta, il magistrato chiede che sia verificato se siano state seguite le linee guida previste per legge e le buone pratiche mediche. E se siano state applicate o, nel caso, disattese in relazione al paziente e alle sue peculiari condizioni. Per questo la consulente avrà a disposizione anche tutta la documentazione medica del paziente deceduto in ospedale.

Luca Fiorucci