E' morto Don Pierino Gelmini, fondatore delle Comunità Incontro

Malato da tempo, si è spento accanto ai suoi ragazzi. Lutto nella Comunità che oggi conta 164 sedi internazionali. La vita del 'Don': dall'aiuto ai tossicodipendenti alle vicende giudiziarie. A seguito della sua morte il processo che lo vedeva coinvolto si chiuderà con la dichiarazione di estinzione del reato CAMERA ARDENTE E FUNERALI /CAMERA ARDENTE- FOTO/CHI ERA DON PIERINO-FOTO/COMPLEANNO CON BERLUSCONI-FOTO

Don Gelmini

Don Gelmini

Terni, 13 agosto 2014 - Se n'è andato stretto nell'abbraccio dei suoi più cari collaboratori. Don Pierino Gelmini è morto ieri sera nella 'casa' di Molino Silla di Amelia, la sede centrale della Comunita' Incontro per tossicodipendenti di cui è stato il fondatore.  Era malato da tempo. Affetto da varie patologie e da demenza senile, a don Pierino era stato recentemente sostituito il pacemaker. Da oltre un anno non si muoveva più dalla sua camera. 

Nato a Pozzuolo Martesana in provincia di Milano, il 19 gennaio 1925 (ma registrato il giorno successivo), Pietro Gelmini è stato per tutti 'don Pierino' o piu' semplicemente 'il don'. Impegnato fin da giovane nell'assistenza dei giovani alle prese con problemi di tossicodipendenza. Una vita segnata dall'incontro, il 13 febbraio del 1963, con Alfredo, sui gradini della chiesa di Sant'Agnese, in piazza Navona a Roma. "A zi' prete, damme 'na mano", gli disse per poi aggiungere: "nun vojo soldi. Nun vedi che sto male?". Alfredo venne accolto in casa da don Gelmini, che da quel momento comincio' il suo impegno con i tossicodipendenti.

 Nel settembre del 1979, poi, il trasferimento alle porte di Amelia. Dove c'era solo un molino diroccato. Quella che era chiamata la valle delle streghe venne presto ribattezzata la 'valle della speranza'. Don Gelmini aveva infatti "un sogno", quello di assistere i suoi ragazzi non in un ghetto, ma in un posto accogliente dove uscire dal tunnel della dipendenza con quella che lui stesso chiamava la 'Critoterapia'.  Oggi, Molino Silla e' la casa madre e il centro operativo della Comunita' Incontro, con 164 sedi residenziali in Italia e 74 sedi in altri Paesi, come Spagna, Francia, Svizzera, Slovenia, Croazia, Thailandia, Bolivia, Costa Rica, Brasile, Stati Uniti (a New York) e Israele (Gerusalemme). In Italia puo' fare riferimento a 180 gruppi d'appoggio sparsi in tutto il Paese (impegnati anche nella lotta alle cosiddette ludopatie).

Una realta' internazionale che vanta un seggio all'Onu come organizzazione non governativa. Oggi guidata e' un comitato direttivo voluto proprio da don Gelmini.  Insignito nel 1988 del titolo di Esarca Mitrato della Chiesa cattolica greco-melkita, don Pierino negli anni si e' anche proposto come 'cavia' per sperimentare su di se' il vaccino anti-Hiv.  Amico di molti politici tra cui anche Silvio Berlusconi, negli ultimi anni don Gelmini e' stato pero' anche al centro di una complessa inchiesta giudiziaria coordinata dalla procura Terni. E' stato infatti accusato di avere molestato sessualmente una decina di allora ospiti della Comunita'. Addebiti ai quali si e' sempre proclamato estraneo, Rivendicando sempre con fermezza e vigore la correttezza del suo comportamento.

Per difendersi al meglio nel processo in corso davanti al tribunale di Terni, don Gelmini nel marzo del 2008, ormai prossimo al suo 59/o anno di sacerdozio, ha ottenuto di essere ridotto allo stato laicale. Il primo luglio scorso il dibattimento a suo carico era stato temporaneamente sospeso dopo che una perizia disposta dai giudici aveva accertato come non fosse in grado di "partecipare coscientemente" al processo.  

Ora il processo per molestie sessuali nei confronti di una decina di giovani nel periodo in cui erano ospiti della Comunità Incontro si chiuderà con la dichiarazione di estinzione del reato per la morte dell'imputato. La prossima udienza è in programma il 4 marzo del 2015. "Era una persona che rispettava le regole del processo" ha detto all'Ansa l'avvocato Filippo Dinacci. "Il dispiacere - ha aggiunto - è anche di non poter svolgere fino in fondo il procedimento che avrebbe dimostrato l'innocenza di don Gelmini". Il fondatore della Comunità Incontro ha sempre respinto le accuse che gli venivano contestate e rivendicato la correttezza del proprio operato. Il primo luglio il processo era stato temporaneamente sospeso dopo una perizia medico-legale disposta dal tribunale secondo la quale il sacerdote non era in grado di "partecipare coscientemente" al dibattimento. L'altro difensore,  l'avvocato Manlio Morcella ha commentato la notizia della morte di don Gelmini affermando: "Ha scelto un momento particolare" per uscire di scena, la vigilia di Ferragosto, "per evitare clamore". "A ben vedere - afferma il legale - era quello che lui voleva. L'uomo che ha assicurato un ineguagliabile contributo a moltitudini di famiglie devastate dalla droga, l'uomo che ha recuperato migliaia di tossici, e di incolpevoli, quasi tossici (i loro familiari), il sacerdote che ha ridato la gioia di vivere a quel mondo di sofferenze e di tragedie, il prete che ha accompagnato questo fiume di umana gente che aveva perso il proprio naturale percorso, il simbolo della battaglia combattuta in Italia e in moltissime altre parti del mondo, per la riaffermazione della esistenza, se ne e' andato. Nel sonnolento silenzio di una mezza estate, che mai e' stata estate. Eppure Don Pierino amava il palcoscenico, godeva nel governare le folle acclamanti dei ragazzi e degli intimi dei ragazzi che aveva rimesso in piedi, gioiva nell'esibirsi, quasi pretendendo che gli fosse riconosciuto e tributato il plauso manifesto, rispetto alla opera pressoche' inimitabile di cui era il vero, unico protagonista. La sua intelligenza effervescente, volatile ed imprendibile; il suo carisma; la straripante personalita' che lo portava a creare rapporti con i potenti, poi spesso sfociate in relazioni di amicizia, lo avevano proposto e fatto conoscere diversamente. Per fare un passo indietro dal palcoscenico dal quale per anni si era esibito, cosa dunque era accaduto in quel personaggio magico, che impostava i propri comportamenti sulla sua invidiabile intuitivita', piuttosto che sulle proprie esperienze? Cosa aveva trasformato quel personaggio, a momenti financo deliberatamente un po' eccentrico, che aveva inventato la Comunita' Incontro, nel mondo? E che tanto del bene aveva fatto? Peraltro, l'uomo era rimasto sempre lo stesso". Il legale parla quindi della "sofferenza che egli aveva sopportato per anni e che continuava a divorarlo". "Per effetto della inchiesta giudiziaria - aggiunge - e delle determinazioni ecclesiastiche che lo avevano coinvolto, in forme e modi assai discutibili e che lo avevano indotto a farsi da parte. Per la inaccettabile contraddittorieta' tra la sua storia e l'onta che lo stava martorizzando. Da suo vero fiduciario, nonostante lo abbia frequentato poco e massimamente nel periodo crepuscolare; soprattutto, da suo reale confidente e grande (corrisposto) estimatore, debbo essere orgoglioso di averlo accompagnato sino alla fine, senza che nessuno possa oggi poter dire: Don Pierino, e' stato condannato. Vero e' che non esiste condanna a suo carico, nel cui timore si e' dissolto, come e' del pari vero che rimangono invece alle viste, le impareggiabili opere di bene che ha compiuto nell'intero corso della sua vita: per nulla inficiate da ipotesi di accuse, ma viceversa comprovate da successi di ineguagliabile spessore, prodotti dall'amore e dal senso di umanita' verso il prossimo, che nessuno potra' mai contestare. Compresi coloro che avevano dubitato della effettivita' della sua malattia. E compresa naturalmente la Chiesa, che sarebbe giusto - conclude l'avvocato Morcella -, e persino in chiave laica, rivisiti con tempestivita' l'operato di un suo fedele e nobile servitore". L'avvocato Filippo Dinacci ha anche sottolineato: "Don Pierino Gelmini ha lasciato un'eredita' spirituale e affettiva della quale dobbiamo essere tutti partecipi". "Dobbiamo ora - ha affermato il legale - assicurarne la prosecuzione. Di don Pierino mi restera' impresso l'entusiasmo che ha sempre avuto nei confronti di chi aveva bisogno di aiuto".

Nella notte don Pierino se ne e' andato con accanto, come sempre, i suoi ragazzi che per una vita erano stati assistiti da lui. 

Ora sul sito della Comunità Incontro campeggia la scritta 'Ciao Don', sotto una foto di Pierino sorridente con le mani protese in un abbraccio. 

Don Gelmini in un immagine pubblicata sul sito della Comunità Incontro dopo la sua morte