Morto in carcere: autopsia esclude segni di violenza

Non sono state riscontrate lesioni sul corpo del 38enne moldavo trovato cadavere nella sua cella del carcere di Terni

Un carcere

Un carcere

Terni, 17 settembre 2018 - L'autopsia sul corpo del detenuto moldavo di 38 anni trovato morto in una cella del carcere di Terni, ha escluso la presenza di lesioni e quindi che l'uomo abbia subito violenze. L'esame è stato disposto dalla Procura dopo che i familiari hanno denunciato di avere notato sul cadavere alcune ecchimosi da loro ritenute sospette. Per chiarire le cause del decesso sarà comunque necessario attendere l'esito degli esami tossicologici. Intanto al carcere di Terni ha fatto visita il garante umbro dei detenuti Stefano Anastasia che ha incontrato la direttrice e il comandante della polizia penitenziaria. Della vicenda si è interessata anche la presidente della Regione Catiuscia Marini che ha chiesto di approfondire quanto successo.

Ad Anastasia la direttrice e il comandante hanno riferito che il detenuto è stato trovato morto nel letto dai suoi compagni di cella. «Mi hanno spiegato - ha aggiunto - che non si trattava di un detenuto problematico e non aveva avuto situazioni conflittuali con gli altri». L'ipotesi sarebbe che le ecchimosi siano legate a un possibile malore che ha provocato la morte del detenuto. «Attendiamo l'esito dell'indagine avviata dalla magistratura e degli esami medico-legali - ha concluso Anastasia - per esprimerci su quanto accaduto».

Il moldavo, che soffriva di problemi di salute, era stato trovato morto nei giorni scorsi. Era detenuto nel carcere di Terni da gennaio scorso per una condanna definitiva per furto che avrebbe finito di scontare nel 2019. Era stato arrestato a Milano di rientro dal suo Paese per fatti avvenuti in Lombardia. Quindi il trasferimento a Terni.