Amanda Knox: "Il ricordo di Meredith? Autopsie, insulti e minacce di morte"

La Knox in un giornale di Seattle racconta i momenti passati insieme alla studentessa inglese

Amanda Knox

Amanda Knox

Perugia, 1 novembre 2017 - Era la notte del 31 ottobre 2007 quando Meredith Kercher, studentessa inglese di 22 anni, fu uccisa con una coltellata alla gola nell'appartamento dove viveva a Perugia. Il corpo di Meredith viene scoperto il giorno dopo il delitto in camera da letto.

La morte della giovane scosse l'Italia e il mondo intero. In breve, l'evoluzione della vicenda giudiziaria legata al delitto, diventa una delle più controverse degli ultimi anni. Tra investigazioni, colpi di scena, analisi del Dna di particolari trovati sul luogo del delitto passano otto anni. Novantesei mesi per arrivare a un verdetto definitivo, in un excursus giudiziario che arriva, passando di sentenza in sentenza, all'ultima istanza di giudizio: la Cassazione che assolve in via definitiva Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

Oggi, la Knox ricorda su Westside Seattle, la vicenda giudiziaria che l'ha vista protagonista: "Esattamente 10 anni fa la mia amica venne veniva violentata e assassinata da un ladro quando era a casa da sola nell'appartamento che abbiamo condiviso mentre studiavo all'estero, a Perugia in Italia. Ricordo i momenti passati insieme, fianco a fianco, a leggere, a prendere il sole sulla terrazza, a suonare la chitarra". Amanda rievoca anche l'ultima volta che la vide mentre Meredith "si infilava la borsa sulla spalla e mi salutava per poi uscire con i suoi amici britannici".

"Questa giornata di lutto appartiene a tutte le persone le cui vite sono state toccate da Meredith - prosegue -. Quello che con gli amici di Meredith e la sua famiglia abbiamo in comune è che la sua morte ha cambiato la nostra vita. Impegniamoci a fare qualcosa - parlare contro gli assassini non pentiti e i procuratori incompetenti e crudeli - anche se nessuno potrà mai ridarci indietro Meredith e a me gli anni di vita che ho perso per una ingiusta prigionia".

"Le mie memorie di Meredith sono sepolte sotto le orribili foto dell'autopsia, gli insulti verbali e le minacce di morte che ho ricevuto (e ancora ricevo), le false accuse, gli anni di carcere che ho sopportato, i processi multipli e i titoli spaventosi che sovrapponevano i nostri nomi e le nostre facce, ingiustamente, confondendo la sua morte con la mia identità".

La casa del delitto e, nel riquadro, Meredith Kercher
La casa del delitto e, nel riquadro, Meredith Kercher

Dieci anni dopo l'omicidio di Meredith Kercher l'ivoriano Rudy Guede, unico condannato con rito abbreviato dopo aver ammesso la sua presenza nella villetta, è il solo che sta scontando la sua pena in carcere per concorso in omicidio e violenza sessuale. Concorso con chi, resta un mistero.