Monastero di S. Cecilia, quasi 500 visitatori

Successo per l’apertura in occasione dei 600 anni dalla fondazione. 150 persone sono rimaste fuori: creata una sorta di lista d’attesa

Migration

Quasi 500 persone hanno visitato il Monastero di Santa Cecilia eccezionalmente aperto in occasione dei 600 anni della sua fondazione e 150 persone sono rimaste fuori, così è stata creata una sorta di lista d’attesa per un’eventuale altra iniziativa di apertura. Il monastero è quello delle Clarisse dove vivono le suore di clausura in via della Fraternita, nel cuore del centro storico. Fino alla tarda serata di domenica 27 novembre, sono andate avanti le visite (organizzate dall’associazione Le Rose di Gerico) nell’ambito delle celebrazioni.

Dal 1422, anno della sua fondazione, al 2022 sono passati 600 anni e questi spazi custodiscono, oggi come allora, il fascino di un luogo mistico, ma anche di accoglienza grazie alle suore di clausura. Appartenenti al II Ordine Francescano queste figlie di Santa Chiara di Assisi, chiamate Clarisse, vivono in clausura e la loro vita è dedicata alla contemplazione e alla preghiera, ma anche a piccoli e preziosi lavori manuali. Da 600 anni il monastero di Santa Cecilia continua così la sua opera di preghiera, accoglienza, ascolto della città.

Sarà anche per questo che i tifernati hanno risposto con affetto e ammirazione alle aperture eccezionali delle porte del monastero in ogni suo spazio: dal bellissimo chiostro, al giardino fino alle teche dove sono custoditi i preziosi manufatti sopravvissuti al tempo grazie alla custodia delle suore che proprio per l’occasione hanno allestito una serie di mostre recuperando oggetti dal passato, bambole, abiti sacri, telai. Sono state aperte alcune sale affrescate ed è stato possibile vedere le antiche pergamene contenenti gli "Atti Tifernati del III ordine di San Francesco" (1253-1599). Il percorso narrato, quasi tutto all’interno del Monastero, ha dato la possibilità di inaugurare la prima apertura del museo interno appena allestito con visita all’affresco della venerata immagine quattrocentesca della Madonna della Divina Provvidenza, custodita dalle stesse monache.