Molestie sessuali alla baby-allieva. Condannato il maestro di musica

Cinque anni e tre mesi di reclusione: non potrà più insegnare

E’ accaduto in provincia di Perugia. Sotto il procuratore di Spoleto, Alessandro Cannevale

E’ accaduto in provincia di Perugia. Sotto il procuratore di Spoleto, Alessandro Cannevale

Spoleto, 10 novembre 2018 - "Caro maestro, per favore non mi toccare più". Iniziava così la lettera choc di una bambina al suo insegnante. Poche frasi di innocente e disperata richiesta di aiuto dirette proprio all’'orco' che le metteva le mani addosso, e che hanno fatto deflagrare un’inchiesta nei confronti del docente. Indagini riservatissime data la delicatezza della vicenda e la necessità di tutelare i due minori coinvolti, ma che nei giorni scorsi hanno portato alla condanna – con rito abbreviato e conseguente sconto di un terzo della pena – di G.C.B., 56enne di origini milanesi ma residente nel Perugino, che adesso dovrà scontare cinque anni e tre mesi di carcere e non potrà mai più insegnare data l’interdizione a vita dai pubblici uffici.

Anche il Ministero della pubblica istruzione si è costituito parte civile nel processo, ottenendo un risarcimento fissato dal giudice Margherita Amodeo (Tribunale di Spoleto) in cinquemila euro. La metà di quanto dovranno ricevere - come provvisionale - le famiglie dei minori costituitesi parte civile. L’insegnante di questa tremenda storia, che arriva dalla provincia perugina, non era così «buono» come lo dipingevano.

La minore si è tenuta dentro un peso enorme, sperando con la fine delle lezioni di non dover mai più rivedere quell’uomo che, contro la sua volontà, l’aveva baciata sulla bocca e l’aveva toccata in modo «sporco».

Ha scelto di mantenere un segreto più grande di lei pensando che con la fine delle elementari tutto sarebbe finito e si sarebbe lasciata alle spalle quei ricordi tremendi. Poi la doccia fredda. Quando mamma e papà le hanno detto che durante l’estate avrebbe potuto frequentare lezioni private impartite dallo stesso insegnante, la bambina non ce l’ha fatta più. E così tutto è venuto a galla. compreso il fatto che c’era anche un altro bambino, suo compagno di corso, ad essere oggetto delle attenzioni indecenti.

L’uomo, che aveva il doppio ruolo di insegnante di matematica di giorno e di musica nel pomeriggio (in un contesto fuori da quello prettamente scolastico), non avrebbe mai messo in atto in classe i comportamenti per cui è stato condannato. I fatti oggetto d’inchiesta si sono verificati appunto durante le lezioni private, pomeridiane, per le quali il maestro aveva anche ricevuto uno specifico incarico dal Comune.