"Mia madre obbligata a scendere dall’ambulanza. Ha rischiato di morire"

"La centrale operativa non autorizza il trasporto verso l’ospedale di Perugia". La donna, 64 anni, è stata ’salvata’ dai parenti, in auto

Un'ambulanza (foto repertorio)

Un'ambulanza (foto repertorio)

Perugia, 26 gennaio 2023 - L’hanno scaricata dall’ambulanza in mezzo alla Pievaiola. Le hanno sfilato il collarino e l’ago dal braccio nel parcheggio di una stazione di servizio, perché "la centrale operativa non autorizzava il trasporto verso l’ospedale di Perugia".

L’hanno fatta scendere dal mezzo di soccorso nello sgomento dei familiari che da soli hanno deciso di proseguire in macchina quella corsa verso il Santa Maria della Misericordia dove appena 15 ore dopo la 64enne di Piegaro è stata operata d’urgenza al cuore.

Ha dell’incredibile la vicenda che adesso i carabinieri della stazione di Tavernelle stanno cercando di ricostruire - in seguito alla denuncia della figlia della paziente –, anche grazie ai filmati delle telecamere del distributore e alle testimonianze. Tutto comincia nel fine settimana quando la donna viene portata all’ospedale di Castiglione del Lago in seguito ad alcuni malori, qui dopo Tac ed elettrocardiogramma le prescrivono una visita urgente al reparto di Otorino di Perugia.

Il giorno seguente i malori continuano e la signora perde i sensi due volte, poi si sente ancora male nel pomeriggio. La famiglia non ce la fa più, si preoccupa, e chiama il 118. Una volta a bordo, a metà del tragitto verso il Santa Maria, l’ambulanza arresta la corsa e infermiere e autista spiegano di dover rientrare a Castiglione con la paziente (perché già sottoposta ad accertamenti presso la struttura sanitaria lacustre) a meno che non sia la famiglia ad accollarsi il trasporto sanitario verso Perugia. Nonostante le rimostranze del marito che stava seguendo l’ambulanza - racconterà in denuncia - alla 64enne viene fatto firmare un foglio di dimissioni volontarie e mollata al distributore. Il resto è la cronaca di un ’salvataggio’.

Dopo il ricovero a Perugia la 64enne va in arresto cardiaco per 25 secondi e viene operata d’urgenza per l’impianto di un pacemaker.

"Fra le cose più assurde – è il racconto della figlia ai carabinieri – c’è che sono stata io a fargli notare che si erano fermati in un punto pericoloso e che quindi era il caso di spostarsi almeno nel piazzale del distributore di carburante che si trovava a circa 1 km più avanti. Qui hanno fatto scendere dall’ambulanza mia madre, le hanno tolto il collare ortopedico e l’ago dal braccio con tanto di foglio di rinuncia al trasporto già firmato da lei, che in quel momento certamente non era nemmeno lucida per poter valutare decisioni di questo tipo.

Eppure erano stati proprio loro a consigliarci di portarla a Perugia, proprio perché a Castiglione del Lago, parole loro, non c’erano i macchinari e personale adatti. Erano mortificati, si sono scusati ma noi crediamo che quanto accaduto sia inaccettabile".