Mercurio nel Paglia, niente bonifica

Per la Commissione d’inchiesta le cause dell’inquinamento sono legate all’attività mineraria sul monte Amiata

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Nessuna possibilità di bonifica per il mercurio che inquina il Paglia. La commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie ha definitivamente approvato la relazione sulla contaminazione da mercurio del fiume Paglia al termine di due anni di lavori. Secondo i commissari non ci sarebbe alcun collegamento tra questa estesa forma di inquinamento e l’intensa attività geotermica della zona del monte Amiata alle cui pendici nasce il Paglia. Dopo aver acquisito numerosa documentazione e i più aggiornati studi scientifici, la commissione, presieduta dal deputato M5S Stefano Vignaroli, ha confermato che le cause dell’inquinamento sono legate all’attività mineraria e metallurgica condotta nei decenni e nei secoli scorsi sul monte Amiata. Trattandosi di un fenomeno ambientale diffuso, la relazione ribadisce la pericolosità connessa all’utilizzo dei pesci per fini alimentari. I relatori spiegano che "non vi sono situazioni che facciano pensare ad un rischio immediato per la popolazione, in particolare in considerazione della forma stabile assunta dal mercurio presente nell’ambiente. Vi sono tuttavia casi di trasferimento alla biosfera con potenziali contenuti anomali di mercurio nei pesci, mentre non vi sono evidenze di presenza di mercurio nei vegetali della zona". Non a caso, due anni fa era stato posto un divieto di pesca nel territorio comunale di Orvieto. L’origine del mercurio deriva dunque dalle miniere. "Nell’area delL’ Amiata le miniere esaurite di cinabro, minerale da cui si ricavava il mercurio, e la sua stessa lavorazione, attiva per secoli fino al 1980, rappresentano le fonti di tale inquinamento – scrive la commissione – nella zona, che da sola generava oltre l’11% della produzione mondiale di mercurio, l’attività mineraria e metallurgica potrebbe aver prodotto nei decenni fino a trentamila tonnellate di emissioni e residui di mercurio. La Regione Toscana ha svolto attività di bonifica ma su questo argomento c’è scarso coordinamento tra normativa mineraria e ambientale". Soprattutto, dalle indagini della Commissione è emerso come "la contaminazione sia diffusa e difficilmente risolvibile con la bonifica".

Cla.Lat.