Mercatone Uno, svendita straordinaria per Natale

Porte aperte del negozio di Magione in attesa del bando per la cessione

Il Mercatone Uno di Magione

Il Mercatone Uno di Magione

Magione, 6 dicembre 2016 - Ci sono  nuovi spiragli sulle sorti del Mercatone Uno di Magione, che lega il suo destino agli altri dei 28 punti vendita sparsi sul territorio nazionale facenti parte dello stesso blocco di vendita. La Fisascat Cisl comunica infatti che il secondo bando per la cessione del complesso aziendale, già elaborato dai Commissari straordinari e rimesso al Mise, dovrebbe essere pubblicato per giovedì 15 dicembre (dalla pubblicazione ci saranno 90 giorni di tempo per presentare offerte). 

Intanto, la direzione aziendale del Gruppo avrebbe comunicato che, in occasione dei week-end natalizi del 9, 10, 11 e 16, 17, 18, limitatamente ai prodotti relativi ai complementi di arredo e al bazar, saranno riaperti al pubblico, per effettuare svendite promozionali alcuni dei negozi chiusi tra cui anche quello di Magione. «Per l’operazione – spiega la Fisascat Cisl – saranno richiamati al lavoro 4 /5 dei lavoratori attualmente in cassa integrazione straordinaria».  Dunque il Mercatone Uno di Magione riapre le saracinesche in vista del Natale. Non definitivamente, però.

«La decisione – spiega la Cisl – è dei commissari straordinari Stefano Coen, Ermanno Sgaravato, Vincenzo Tassinari, dopo che il primo bando per la cessione dei 18 punti vendita era andato deserto. Tale decisione consentirà di fornire – continua il sindacato – una maggiore visibilità ai potenziali investitori sull’intero compendio aziendale».

Nello stesso  i commissari straordinari hanno già predisposto il nuovo bando, in via di approvazione, che contiene «condizioni di vendita più flessibili e coerenti con le aspettative del mercato, rivolgendosi al più ampio numero di operatori interessati al business. Si conferma così – conclude la Cisl – l’obiettivo di giungere alla conclusione del percorso di rilancio e cessione del Gruppo Mercatone Uno, nel rispetto dei tempi previsti dalla procedura». Nel punto vendita di Magione, nelle cui vicinanze c’è anche un cavidotto comunale per la fibra ottica, ci lavoravano 40 persone, ora tutte in cassa integrazione.