Mense ’’bio’’ Premio in denaro dal Ministero

I 51mila euro arrivati sono stati distribuiti dal Comune alle famiglie dei bambini

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Sulle mense scolastiche a Città di Castello il Ministero premia la scelta del biologico 100% con 51 mila euro e il Comune ridistribuisce la somma tra le famiglie dei bambini. Il rimborso corrisponde a circa 20 centesimi sul prezzo del ticket. In particolare il compenso interesserà mille 648 bambini, di cui mille 353 mangiano alla mensa scolastica tutti i giorni, dal lunedì al venerdì.

La quota del Fondo attribuita a questi utenti è di 35 euro, 27 ai 2 mila 160 bambini che fanno quattro rientri, 18,50 ai 672 che ne fanno tre, 14 ai 273 che ne fanno due. I genitori si troveranno i rimborsi direttamente accreditati nel borsellino elettronico virtuale, presente sul portale Pinguino web, da utilizzare nel servizio di mensa biologica. "Salutare e sostenibile: siamo davvero contenti del riconoscimento della qualità delle nostre mense scolastiche, un obiettivo che perseguiamo da sempre, sfidando spesso luoghi comuni e resistenze al cambiamento in nome del benessere, della filiera corta e della tracciabilità degli alimenti": l’assessore tifernate ai servizi educativi Rossella Cestini dà notizia così dei 51 mila 500 euro che i Ministeri di Agricoltura ed Università hanno attribuito per l’anno 2019 a Città di Castello, nella ripartizione del Fondo nazionale delle mense biologiche. L’impiego di prodotti certificati e sostenibili non è una novità per il comune, che ha dato impulso a forme di chilometro zero e tracciabilità tanto che ora il capitolato con l’azienda prevede l’impiego di prodotti ortofrutticoli provenienti dall’agricoltura sociale, ma anche di derrate alimentari a filiera corta (da imprese del territorio). Infine sui piatti di bambini e adulti che usufruiscono del servizio finiscono prodotti a vario titolo certificati.

"Distribuiremo il contributo del Ministero alle famiglie dei bambini in proporzione all’utilizzo del servizio _ aggiunge l’assessore _ Il biologico è ormai una scelta andata a regime, che si alimenta in modo autonomo con tariffe molto contenute, rispetto alla media delle mense scolastiche, specialmente se biologiche o tendenti al biologico, sarebbe meglio dire.

Rimborsare le famiglie ci è apparso dunque il modo migliore per rispettare anche il significato etico e solidaristico della svolta biologica, compiuta dal comune in tempi non sospetti, quando questi temi erano all’orizzonte, ma decisamente molto rischiosi da trasformare in best pratice".