Mariel, uccisa dalle botte al volto e sul corpo

Eseguita l’autopsia sulla settantenne trovata cadavere nella sua abitazione a Pistrino. La Procura ha aperto un fascicolo per ora a carico di ignoti

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Mariel Soethe è stata picchiata violentemente sia al volto che nel corpo, e questi traumi ne avrebbero provocato la morte. E’ un primo esito consegnato dall’autopsia che si è svolta ieri sul corpo della donna - ed eseguita dai medici legali Massimo Lancia e Luca Tomassini - nell’ambito delle indagini aperte dalla Procura di Perugia che già ipotizzavano l’omicidio a carico di ignoti. L’esame autoptico conferma dunque quello che gli inquirenti sospettavano sin da subito, sin dai minuti successivi al ritrovamento del cadavere di Mariel, di origine tedesca, che da diversi anni viveva a Pistrino. Quasi certamente la donna, che in paese veniva chiamata “la tedesca“, conosceva il suo assassino: in casa non sono stati trovati segni di effrazione e la porta era chiusa così come finestre e persiane.

Ulteriori riscontri dall’autopsia, utili alle indagini, verranno forniti trascorsi i canonici 90 giorni. Sul fronte delle indagini coordinate dal pubblico ministero Paolo Abbritti proseguono gli accertamenti: prelevato il telefono e disposte altre verifiche oltre ai reperti provenienti dai sopralluoghi della Scientifica svolti nell’appartamento dove è stato ritrovato il cadavere, col volto tumefatto. A dare l’allarme era stata un’amica della donna che da giorni non riusciva a mettersi in contatto con lei e si era rivolta ai carabinieri. Anche i computer che la settantenne aveva in casa sono al vaglio degli inquirenti che ricostruiscono la sua rete di conoscenze e frequentazioni. Numerose le persone ascoltate in questi giorni anche se Mariel viene descritta come persona molto riservata. La donna viveva sola e non aveva figli: il comune di Citerna e l’Ambasciata sono nel frattempo riusciti ad individuare un familiare della settantenne che vive in Germania, a Monaco di Baviera, città dove la stessa risultava ancora residente.