Muore nella "polveriera", dolore e cordoglio per Andrea Fagiani

Tanti attestati di vicinanza al familiari del maresciallo. L’Ugl: "Una vera e propria intollerabile strage sul lavoro"

Il maresciallo Andrea Fagiani morto sul lavoro

Il maresciallo Andrea Fagiani morto sul lavoro

Narni (Terni), 19 maggio 2022 - Tanti gli attestati di cordoglio per la morte di Andrea Fagiani, il maresciallo dell’ Esercito deceduto nel Centro militare di Nera Montoro, storico deposito di munizioni ed esplosivi, per un incidente sul lavoro mentre svolgeva attività di servizio all’interno della struttura, di cui era peraltro al comando. "Apprendo con dolore della morte sul lavoro nella polveriera dell’Esercito ‘Mario La Barbera’ a Nera Montorno , in provincia di Terni, del capo artificiere Andrea Fagiani (nella foto, fonte Ministero della Difesa). A nome della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, esprimo il cordoglio alla famiglia e ai suoi colleghi di lavoro. L’impegno non più rinviabile è mettere in sicurezza tutti i posti di lavoro per arrestare questa intollerabile strage".

Lo afferma Gianluca Rizzo, presidente della Commissione difesa della Camera dei deputati. "L’Esercito e il Paese perdono un uomo e soldato di valore, servitore dello Stato", sottolinea Maria Tripodi, capogruppo di Forza Italia in commissione Difesa alla Camera. La quale ha ricordato che "più volte" il primo maresciallo "aveva partecipato a missioni internazionali e si era distinto in Africa in progetti umanitari".

Le "condoglianze più sentite", da parte dell’intera amministrazione comunale, sono state rivolte alla famiglia anche dal sindaco di Narni, Francesco De Rebotti. Un dramma, quello accaduto al comandante Fagiani, che riapre la riflessione sulla piaga delle morti sul lavoro. Di "vera e propria strage intollerabile" parlano Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, e Roberto Perfetti, segretario regionale Ugl Umbria. I due rappresentanti sindacali chiedono "che venga urgentemente aperto un tavolo fra il Governo e le parti sociali con il fine di intensificare i controlli sui posti di lavoro e gli investimenti sulla formazione dei lavoratori, per prevenire - concludono simili tragedie".

Tre le inchieste avviate sulla tragedia, quella della Procura della Repubblica di Terni si affianca di fatto agli accertamenti condotti dalla magistratura militare e dallo stesso ministero della Difesa, con la speciale struttura del dicastero che si occupa della prevenzione sul lavoro. I carabinieri di Terni e Amelia hanno effettuato i rilievi del caso per ricostruire l’esatta dinamica della disgrazia, che al moment gli inquirenti riconducono ad un incidente sul lavoro.