Crisi climatica, ad Assisi il Manifesto per una economia green e sostenibile

Documento promosso dalla fondazione Symbola e dal Sacro convento di Assisi, che ha raccolto circa 2000 adesioni tra rappresentanti di istituzioni e del mondo economico, politico, religioso e della cultura

Manifesto di Assisi

Manifesto di Assisi

Assisi, 22 gennaio 2020 - «Chi non capisce che sviluppo economico e salvaguardia del pianeta sono conciliabili è destinato a perdere»: a dirlo è Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, tra i promotori, insieme al Sacro convento, del Manifesto di Assisi per un'economia a misura d'uomo contro la crisi climatica. Il documento, presentato oggi nella città di San Francesco, ha raccolto circa 2000 adesioni tra rappresentanti di istituzioni e del mondo economico, politico, religioso e della cultura.

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Nel Salone papale del Sacro convento, coordinati dalle giornaliste Maria Latella e Giuseppina Paterniti, si incontrano per la prima volta i firmatari: il presidente di Symbola, Ermete Realacci; il custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, il direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato; il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini; il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia; l'Amministratore Delegato di Enel, Francesco Starace e l'Amministratore Delegato di Novamont, Catia Bastioli. Nel corso della giornata, sono attesi ad Assisi anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli e il ministro dell'Universita' e della Ricerca, Gaetano Manfredi.

Per i saluti istituzionali sono intervenuti il sindaco di Assisi, Stefania Proietti; la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei e il presidente del Consiglio nazionale di Anci, Enzo Bianco. "I criteri di sostenibilità ambientale li sentiamo da molto tempo, oggi c'e' bisogno di passare alle azioni concrete - ha ricordato la Tesei - la nostra regione, definita cuore verde d'Italia, puo' scrivere una parte importante di questo percorso, con i sacrifici di tanti amministratori locali che da qualche anno hanno iniziato a credere a un futuro di sostenibilita' e speranza".

Uno degli obiettivi del manifesto, si legge, "è mettere in campo politiche serie e lungimiranti per azzerare il contributo netto di emissione dei gas serra entro il 2050". Nel testo del documento viene ricordata l'enciclica Laudato sì di papa Francesco, come punto di partenza per la costruzione di una 'nuova economia' che metta al centro l'ambiente e le persone, sfruttando la sfida della crisi climatica come occasione "per mettere in movimento il nostro Paese in nome di un futuro comune e migliore". Ai partecipanti a questa giornata, i frati di Assisi consegneranno un tau verde, il simbolo usato da San Francesco come sigillo e firma, che oggi diventa simbolo "di una nuova alleanza verso l'ambiente e il creato". La realizzazione dei tau, con legno d'ulivo, e' stata affidata alle detenute del carcere di Perugia.

«Anche la grande finanza ha compreso che si deve muovere in questa direzione», ha aggiunto. «L'Italia è messa meglio di altri Paesi - ha detto Realacci - perché i suoi cromosomi la collocano nella giusta direzione soprattutto quando incrocia innovazione, qualità e bellezza, quando tiene insieme le comunità e i territori non ce n'è per nessuno».

«Quello di Assisi - hanno detto ancora lo stesso Realacci e padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco - è un appuntamento a misura d'uomo. Il Manifesto è una nuova alleanza che tesse una rete tra economia, cultura e ricerca con il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, religiose e culturali del Paese». «Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società 'abitabilè, green e per questo più capaci di futuro», hanno concluso Realacci e padre Fortunato.

«Il Manifesto di Assisi - ha detto la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei - non sarà soltanto un documento scritto, ma l'inizio di un percorso fatto di azioni concrete». «L'ambiente va tutelato, conservato e trasmesso integro alle generazioni future - ha detto ancora Tesei - e l'Umbria può fare e scrivere una parte importante di questo percorso». Sottolineando quindi che la Regione sarà in prima linea nel sostenere le linee guida individuate per «portare avanti un futuro di sostenibilità e speranza per le future generazioni». La governatrice ha anche detto che «fare economia e difendere il pianeta non solo è possibile, ma è assolutamente doveroso».