Terni, 800 in piazza contro il Dpcm di Conte

Manifestazione spontanea e pacifica, fra l'Inno di Mameli e il grido "Libertà"

La gente in piazza a Terni (Pianetafoto)

La gente in piazza a Terni (Pianetafoto).

Terni, 26 ottobre 2020 - Diverse centinaia di persone hanno manifestato domenica sera a Terni contro le misure contenute nel nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Tra loro titolari e lavoratori di palestre e scuole di danza, per i quali il decreto prevede la chiusura totale, e di bar e ristoranti, che dovranno invece abbassare le saracinesche alle 18. La Questura parla di 800 manifestanti, sottolineando il dialogo avuto con la Digos perché tutto si svolgesse tranquillamente. Tutti i partecipanti avevano la mascherina.

I manifestanti si sono ritrovati spontaneamente a piazza Tacito e poi (in modo pacifico e quasi tutti con le mascherine in volto) si sono spostati in corteo verso la sede del Comune, attraversando il corso principale della città.

«La gente muore di fame, non ci sono aiuti - ha detto uno di loro guidando la protesta -. Scendere in strada è importante, farlo tra due, cinque, dieci giorni sarebbe troppo tardi, vorrebbe dire accettare il decreto». «Libertà, libertà» il grido che si è alzato più volte in coro dai manifestanti, che hanno anche intonato l'Inno d'Italia. Tra le proposte avanzate quella dello «sciopero fiscale», ma c'è stato anche chi, tra coloro che lavorano in bar o ristoranti, ha ipotizzato, di lasciare comunque aperto al pubblico il locale anche dopo le 18, contravvenendo alle norme.

«Ci stanno togliendo la dignità del lavoro» è stata la testimonianza di Alessandro Cartoni, titolare di un ristorante e di un bar. «A causa del lockdown - ha spiegato - ho perso 32 mila euro, pagati di tasca mia, finora non ho visto nulla di quanto era stato promesso allora dal governo. In altri Paesi non è così, la situazione è insostenibile». «Chiudere significa mettere in ginocchio tante realtà, oltre che bloccare l'attività periodica che tanti ragazzi amano» ha sottolineato Leonardo Carletti, istruttore di arti marziali miste.

«Il Covid non è nelle palestre, i dati parlano chiaro - ha aggiunto -. Le percentuali di contagio sono pressoché pari a zero, in questi mesi ci siamo impegnati tantissimo nella responsabilizzazione del rispetto delle norme».