"Malattia psichiatrica, servono investimenti"

L’avvocato e criminologo Michele Gambini interviene sulla tragedia di Civitanova Marche. "Ai pazienti medicine ma anche recupero sociale"

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"È indispensabile intervenire per migliorare la rete di sostegno e tutela dei malati psichiatrici. Occorre farlo al più presto, anche in Umbria. Questo potrebbe evitare che si ripetano vicende tragiche, come quella accaduta a Civitanova Marche". Così Michele Maria Gambini, avvocato perugino, penalista, criminologo clinico, con un master di II livello in Criminologia clinica: "Sia chiaro non c’è alcun nesso immediato tra malattia psichiatrica e violenza, ma è altrettanto chiaro che in quella vicenda qualcosa nel meccanismo di assistenza si è inceppato".

Dottor Gambini, cosa è accaduto in quei tragici minuti?

"Stando alle fonti di stampa, sappiamo che l’aggressore è bipolare di tipo uno con una comorbilità, un disturbo borderline . E’ invalido al 100% e ha un tutore legale, la madre. Un mese fa all’incirca era stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio. Sulla scala della pericolosità, è la situazione più difficile da affrontare perché, se non adeguatamente curati, i pazienti di questo tipo alternano fa depressive a fasi maniacali, fino a una vera e propria perdita di contatto con la realtà. Da criminologo, in quel video vedo un uomo privo di controllo, abbandonato alla propria patologia psichiatrica, incapace di percepire qualunque stimolo esterno".

E il problema è proprio questo...

"Mi chiedo chi abbia verificato l’aderenza al piano farmacologico, chi si sia interessato e adoperato per il suo inserimento sociale. Attenzione, però: non ne faccio una colpa ai professionisti dell’assistenza, tutt’altro. Chi lavora n questo ambito ha tantissimi pazienti e sempre meno risorse a disposizione. È proprio queso il problema: è tempo che di responsabilizzarsi e investire sulla cura della malattia psichiatrica".

Una cura che, però, non può essere fine a se stessa

"Certo che no. Ci vogliono gli psichiatri che prescrivono farmaci, ma ci vogliono anche educatori e assistenti sociali. Il Governo e, per quello che ci riguarda, la Regione dell’Umbria, dovrebbero investire molto di più sulla cura delle malattie mentali".

Secondo lei, alcune tragedie potrebbero essere evitate?

"Sì, è così. Anche se tengo a ribadire che tra malattia psichiatrica e violenza non c’è un nesso diretto. C’è, però, un meccanismo che se si inceppa può portare a conseguenze criminali. Ecco perché, ribadisco, è indispensabile potenziare i servizi dedicati all’assistenza dei malati psichiatrici, perché occorre fare in modo che il sistema territoriale risponda a tutte le esigenze: di cura e di reinserimento nella società, per evitare crisi gravi che possono portare anche a episodi tragici di violenza cieca".

Poi ci sono le Rems che, anzi, non ci sono...

"Si tratta di strutture di accoglienza e cura dei malati psichiatrici. In Umbria manca, ecco anche qui la politica deve investire sul serio. Sono convinto che, se tutto avesse funzionato, forse a Civitanova Marche non sarebbe accaduto quello che è accaduto".

Insomma, la politica può fare molto

"Moltissimo, direi. Può trovare soluzioni. A patto che non strumentalizzi. Prendo ancora a prestito la tragedia di Civitanova Marche che non deve affatto essere politicizzata. È un caso caso esclusivamente clinico, giudiziario, medico e criminologico che va affrantato nelle sue sedi e di certo non strumentalizzato in un’ottica elettorale".

Annalisa Angelici