Lupi, la convalescenza di Bran e Gea: feriti, si fanno forza a vicenda

La storia di due animali ricoverati al Centro di recupero di Monte Adone. Tra loro è scattata un'amicizia sincera

Bran e Gea condividono la convalescenza (Fonte: Wildumbria)

Bran e Gea condividono la convalescenza (Fonte: Wildumbria)

Pietralunga (Pg), 17 gennaio 2022 - Bran il lupo finito sotto una macchina a dicembre nei pressi di Umbertide è fuori pericolo.  Anche se la prognosi per la mobilità è ancora riservata, sta decisamente meglio. Ora è in convalescenza sull'Appennino emiliano, al Centro di recupero di Monte Adone, struttura in provincia di Bologna altamente specializzata soprattutto per la specie lupo, dove era stato trasferito dopo l'esito delle radiografie  e le due operazioni.

La convalescenza con Gea

Bran oltre ad essere in netta ripresa, è anche in buona compagnia: infatti sta condividendo la convalescenza con Gea. La lupetta è stata ricoverata al Centro a causa della frattura delle zampe anteriori. I due lupi  hanno fatto amicizia, si fanno forza a vicenda e condividono la cuccia. Provengono da due territori e da branchi diversi, ma tra loro è scattato un bel feeling, una amicizia  sincera che va oltre le ferite che hanno subito.  

Il brutto incidente

La storia di Bran (poi soprannominato Umberto) inizia in Umbria a metà dicembre. Investito dalle parti di Umbertide era stato recuperato dai volontari di Wilde Umbria  che gli hanno prestato le prime cure (l'associazione dal 2017si occupa per la Regione del servizio di recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà su tutto il territorio regionale). "Siamo stati avvertiti dai Carabinieri e dallo stesso automobilista - racconta Francesca Vercillo, direttrice del Centro di recupero -. Abbiamo capito subito che Bran era grave. Così è stato portato all'ospedale veterinario di Perugia per una serie di radiografie. Aveva  diverse fratture ed era necessario operarlo".

Raccolta fondi per il lupo

"Insomma una situazione particolarmente complicata. Da lì la decisione di trasferirlo al Centro di Monte Adone, specializzato per la cura dei lupi. Bran - prosegue Vercillo - è stato poi operato a Lodi. Interventi costosi per i quali abbiamo dovuto mettere in moto una raccolta fondi per pagare le prestazioni".

Storia a lieto fine grazie alla collaborazione

"Non è facile comprendere dall’esterno tutto ciò che facciamo ogni giorno all’interno di un centro di recupero - Elisa Berti, direttrice Monte Adone - ; Siamo sommersi dalla burocrazia, dalle decine di richieste a cui dobbiamo fare fronte ma soprattutto ogni giorno abbiamo a che fare con la vita e con la morte degli animali. Con i colleghi e amici degli altri centri condividiamo gioie e dolori, fatiche e sacrifici della dura vita di chi si dedica a quella che diviene una vera e propria missione. I maestri più grandi per noi sono gli animali che abbiamo il privilegio di curare ogni giorno, coloro che ci regalano semplici ma importanti lezioni che dovrebbero essere d’ispirazione. La storia di Bran e Gea insegna. Forse a volte è proprio nel fare rete tra Centri, in questa condivisione sincera, nell’essere vicini supportandosi con piccoli gesti che troviamo la forza di superare le difficoltà e andare avanti ogni giorno nelle nostre battaglie".