L’Umbria in piazza contro il Piano rifiuti

Ben 42 osservazioni presentate dai comitati al nuovo dettato regionale. "No all’ampliamento delle discariche e all’inceneritore"

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di Claudio Lattanzi

E’ un fronte compatto, formato da oltre quaranta comitati ed esteso da Perugia a Valfabbrica, da Gubbio a Gualdo Cattaneo, da Marsciano a Narni, da Stroncone ad Orvieto, dalla Valnestore a Fossato di Vico e Castiglion del Lago quello che si oppone al nuovo piano regionale dei rifiuti per i quali si è svolta ieri mattina in Regione la conferenza dei servizi sulla valutazione ambientale strategica. Le osservazioni che i comitati hanno depositato contro il piano sono state ben 42, molte delle quali redatte dall’avvocato Valeria Passeri, storica legale dei comitati umbri.

Tante argomentazioni calibrate sulle esigenze dei singoli territori per contestare la filosofia del piano i cui capisaldi sono incentrati principalmente sull’ampliamento delle discariche di Borgogiglione, Belladanza e le Crete e sulla realizzazione di un inceneritore oltre allo stop, tra due anni, delle discariche di Gubbio e Spoleto. L’inceneritore dovrebbe entrare in funzione dall’inizio del 2028 e dovrebbe bruciare un minimo di centomila tonnellate di rifiuti all’anno. "In Umbria c’è una tendenza verso la riduzione dei rifiuti – dice Anna Rita Guarducci del comitato Rifiuti Zero in Umbria – se si fa una valutazione attenta delle cifre reali, si vede come l’inceneritore non ha alcune senso e probabilmente nemmeno l’incremento dei volumi previsti per le discariche, migliorando la raccolta differenziata". A Stroncone si combatte contro il progetto di realizzare un impianto per bruciare le biomasse. "Ci opponiamo al posizionamento di nuovi impianti nell’ex polo Terni industrie chimiche dove sono già attivi impianti che stanno provocando danni alla popolazione da oltre dieci anni" spiega Romina Laurenti del comitato Ambiente Basso Nera. Sit in anche ad Orvieto per dire no all’incremento di Le Crete.

A sollevare dubbi sul piano regionale non sono solo i comitati, ma anche diverse amministrazioni comunali anche sul fronte urbanistico. Ieri mattina, ad esempio, l’ufficio Ambiente del Comune di Perugia ha chiesto spiegazioni sulla compatibilità tra le previsioni del piano e i tanti provvedimenti finanziati dal Pnrr che, al contrario, sostengono tutte le attività finalizzate al recupero dei rifiuti. Il Comune di Valfabbrica e di Fossato hanno fatto osservazioni contro il piano mentre il Comune di Configni del Reatino, al confine con Stroncone che si oppone all’impianto di biometano previsto di Vasciagliano. "Da parte dei dirigenti della Regione c’è stata una disponibilità a rivedere il piano alla luce delle tante osservazioni" dice l’avvocato Passeri. Adesso la prossima riunione tecnica della valutazione ambientale è in programma per il 13 settembre e si vedrà.