L’Umbria a Venezia con il film “Chiara“

La regista Susanna Nicchiarelli è originaria di Tavernelle. Set a Bevagna, musiche . di un ensemble di Assisi

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di Sofia Coletti

C’è tanta, tantissima Umbria in “Chiara“ di Susanna Nicchiarelli, il quinto film italiano in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, l’unico diretto da una regista donna in questa edizione. Per la prima volta la storia di Santa Chiara d’Assisi arriva sul grande schermo. A firmarla, come sceneggiatrice e regista, è Susanna Nicchiarelli, una delle voci più sensibili e significative del nuovo cinema italiano: è originaria di Tavernelle e ieri, nella presentazione del film, ha sottolineato questo legame fortissimo. "Sono umbra, ne sono molto orgogliosa – ha detto –, nel mio film c’è davvero molta Umbria: abbiamo girato a Bevagna, con attori locali. Le musiche sono di un gruppo di Assisi, Anonima Frottolisti, famoso nel mondo per lo studio e la riscoperta del repertorio medievale e rinascimentale. E sul set, con noi, c’era sempre un consulente umbro". Il ruolo della protagonista è affidato a Margherita Mazzucco (era Elena nella serie "L’amica geniale") mentre San Francesco è Andrea Carpenzano ("Per prepararmi al ruolo – ha raccontato – sono andato ad Assisi a vedere gli affreschi di Giotto"). Con “Chiara“, Susanna Nicchiarelli completa la trilogia al femminile dopo “Nico 1988“ e “Miss Marx“ per raccontare la complessità delle donne nella storia. La sua Chiara è lontana dall’iconografia ufficiale e ‘addomesticata’.

"La sua contemporaneità – spiega – è racchiusa nella scelta politica e radicale di critica verso una società ingiusta, come quella di oggi. Lei e Francesco si mettono dalla parte degli ultimi, è un messaggio rivoluzionario. Ma Chiara è anche un’immagine femminista, in lotta per i diritti di donna". Il film si basa sui libri di Chiara Frugoni (ha collaborato alla sceneggiatura e a lei è dedicata la pellicola) e affronta una rigorosa ricerca linguistica, visiva e musicale. "Usiamo il volgare, il latino e il francese – dice la regista – abbiamo ricostruito l’italiano francescano di allora seguendo il Cantico delle Creature". Quanto alle musiche, ci sono momenti danzati e cantati, come un musical, e fondamentale è stato il lavoro di Anonima Frottolisti.

"Mi piaceva esprimere la gioia e la vitalità del francescanesimo – prosegue la regista – oltre alle musiche originali abbiamo ripreso i brani da due manoscritti di Montpellier di allora. Sono canzoni laiche e d’amore". Per 10 giorni le riprese si sono svolte a Bevagna con il supporto logistico dell’Umbria Film Commission. "Ci fa molto piacere – dice il consigliere Daniele Corvi – questo è il primo film in concorso con il nostro supporto e Susanna è originaria di Tavernelle. L’anima di questo film è umbra, per noi è un fiore all’occhiello e un bel segnale per il futuro. Avremo sempre più prodotti di qualità che sappiamo valorizzare le risorse naturali e umane della nostra regione".