Linguaggio giuridico, ’no’ alla violenza di genere

Il procuratore generale e quelli del distretto promuovono un “osservatorio“che eviti riferimenti sessisti, moralistici e retorici

Contrastare la violenza di genere anche attraverso il linguaggio. Compreso quello giuridico. A questo scopo, su iniziativa del procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani (nella foto), è nato un osservatorio composto dai procuratori del Distretto della Corte d’appello di Perugia e dai loro delegati, che si pone come obiettivo principale "la diffusione di un linguaggio giuridico, sia esso utilizzato negli atti scritti, che nelle interlocuzioni orali, nel corso del giudizio, nel corso delle audizioni dei testimoni e con gli attori del processo, adeguato ed idoneo alla materia trattata, privo di connotazioni sessiste, che eviti ogni orpello inutilmente retorico, moralistico e moraleggiante; in definitiva, un linguaggio assolutamente rispettoso dei soggetti coinvolti nelle vicende processuali". Nel maggio 2021 la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per l’utilizzo di stereotipi sessisti nella motivazione di una sentenza di assoluzione per violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazzaa e ha ritenuto essenziale che l’autorità giudiziaria eviti di riprodurre stereotipi sessisti nelle decisioni, minimizzi la violenza di genere ed esponga le donne a una vittimizzazione secondaria utilizzando osservazioni colpevolizzanti e moralizzatrici volte a scoraggiare la fiducia delle vittime nella giustizia.

Perché l’autorità giudiziaria non incorra in questi rischi interpretativi, ritengono i promotori dell’iniziativa, è necessaria una formazione specifica, costante e approfondita sulla materia, non solo sulle norme nazionali e sovranazionali, sulla giurisprudenza della Corte di Cassazione e della Corte europea, ma anche sulla struttura culturale della violenza di genere e sui meccanismi atavici e inconsapevoli che tendono a rimuoverla o a ridimensionarla ovvero a colpevolizzare le vittime. Formazione che riguarda, appunto, anche il linguaggio utilizzato, lontano da stereotipi e pregiudizi. L’osservatorio ha “esordito“ ieri, al dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Perugia con un convegno alla presenza dell’attrice Loretta Bonamente, di un linguista, Michele Cortelazzo, della professoressa di diritto processuale penale Mariangela Montagna e del procuratore generale Sergio Sottani. Nell’occasione è stato presentato il lavoro svolto dall’organismo, con Patrizia Mattei e Michela Pertini, sostitute rispettivamente della Procura di Perugia e di Spoleto.

Luca Fiorucci