L’inflazione frena, ma i prezzi negli hotel ’volano’

A Perugia una camera da marzo ad aprile è costata il 13% in più. Meno cara la frutta, boom del pane

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Lo avevamo anticipato lo scorso mese e puntualmente è successo: da marzo ad aprile il costo degli alberghi e degli agriturismi in Umbria ha avuto un maxi aumento, pari al 13,3 per cento. Attenzione che non si tratta del tasso medio annuo, ma di quello mensile. Basti dire infatti che il primo è ora al 6,5 per cento a Perugia, mentre il secondo ha avuto una variazione dellO 0,1. Per farla breve se a marzo una camera con colazione per due persone costava 100 euro, ad aprile (Pasqua e Liberazione) è salita a 113 euro. Detto questo, almeno sul tasso tendenziale annuo c’è stata una frenata di mezzo punto, passando dal 7 al 6,5%. E che anche quello mensile, che a marzo era cresciuto dell’1 per cento, ora si è ridotto di ben dieci volte. A pesare moltissimo sono i prodotti alimentari: i fornai ad esempio lo avevano annunciato che pane, pizze e simili sarebbero cresciuti. E infatti l’Ufficio Istat del Comune di Perugia il 30 aprile ha registrato un segno più di 7,5 punti rispetto a trenta giorni prima. La frutta invece ha frenato: meno sette per cento, anche se rispetto ad aprile del 2021 costa il 20 per cento in più. Per non dire della continua escalation degli olii e del burro. Ma ormai anche gli artigiani stanno ritoccando i prezziari: +3,1% i pittori, + 3,2% i carpentieri, più 7,4 gli idraulici. Tutti si stanno adeguando al costo delle materie prime sempre più alto.

C’è da dire però che quel mezzo punto in meno fa scendere Perugia all’ottavo posto tra le città con più di 150mila abitanti, con un rincaro medio annuo comunque che per ogni famiglia pesa per 1.550 euro per la famiglia media (poco più di due persone) e che sale a 2.439 euro in più se il nucleo è composto da quattro persone. Cifre simili per l’Umbria (1.503 e 2.379) con la regione che risulta però tra le quattro più "care".