L’albero dei record illumina il cuore

Ultimi ritocchi all’Abete di Natale: tra le dediche di ’Adotta una luce’ un ricordo per "bambini e donne afghane"

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Ultimi ritocchi per completare l’Albero di Natale più Grande del Mondo che tornerà a svelarsi per il quarantesimo anno la sera del prossimo sette dicembre. Appena com pletata la stella cometa, domenica sera, c’è stata una "toccata e fuga" (ore 21) per una prima verifica sulla perfetta funzionalità di un’opera assurta, per i suoi contenuti spettacolari e valoriali, ad immagine quasi universale del Natale.

A sottolineare il senso di attesa e soprattutto a confermare la potenza e la condivisione del messaggio di pace e solidarietà, amore e fratellanza che il capolavoro degli "alberaioli" lancia al mondo, arriva il successo del progetto "adotta una luce". La possibilità cioè di "prenotare" una delle luci che disegnano il profilo dell’Albero e colorano la struttura interna per ricordare i propri cari, lanciare messaggi di varia natura, testimoniare o richiamare affetti, formulare appelli o auguri.

Le adesioni sono arrivate da ogni parte d’Italia, da molte nazioni europee, dagli Stati Uniti, dal Canadà etc. E’ interessante inoltrarsi tra i "rami" per "sfogliare" le dediche i cui contenuti riconoscono alla geniale opera la capacità di comunicare, dare forza e visibilità ai sentimenti più nobili, compresa la vicinanza e condivisione verso chi soffre.

La "stella cometa", per esempio, è stata dedicata "Allo sport, mediatore e facilitatore di relazioni e incontri", ma luci brillano per "I bambini e le donne dell’Afganistan", "Per i bambini Israeliani Palestinesi e Burkinabè che soffrono fame e guerra" (Daniela e Fernando), per "Xana, prematuramente scomparsa, figlia dell’allenatore della Spagna Luis Enrique, grande uomo".

C’è chi lancia messaggi di affetto ed invoca "Baciami ancora", mentre tanti ricordano persone, familiari ed amici che non sono più: "Marco, da parte degli amici del coro Beniamino Ubaldi", "Questa luce è per una persona speciale, speciale come questo Albero", per "I miei genitori che splendono nel cielo eugubino". C’è chi richiama la sua perenne nostalgia per la città natale "Lontani, ma sempre Gubbio nel cuore – Urbani, Sainte Maxime (Francia)", chi vede nell’Albero che risplende prospettive di rinascita: "Che questa luce che accendiamo ci permetta di uscire a riveder le stelle – Scuola infanzia Madonna del Ponte". E tanto altro ancora. L’Albero è sempre più patrimonio universale.

G.B.