La poliziotta sta meglio, è ancora ricoverata

La poliziotta di 43 anni ricoverata all’ospedale di Perugia per una sospetta reazione avversa del vaccino AstraZeneca (del lotto ABV2856) sequestrato nell’ambito delle indagini sui decessi, sta meglio ma è ancora sotto osservazione nel Reparto di Neurologia. Non è questo l’unico caso che ha fatto scattare la segnalazione obbligatoria ad Aifa. Anche un carabiniere ieri si è presentato al pronto soccorso ma non è stato ricoverato. Del lotto incriminato erano comunque rimaste poche dosi, un centinaio in tutto.

"Si fa presente – spiega il commissario per l’emergenza Covid della Regione Umbria, Massimo D’Angelo – che il ritiro di un lotto non costituisce un’inibizione assoluta all’intera produzione di vaccini della ditta Astrazeneca e, pertanto, allo stato delle evidenze scientifiche disponibili, non risulta alcuna condizione tale da modificare le caratteristiche di sicurezza di questa tipologia di vaccino che può quindi continuare ad essere somministrato alle categorie di soggetti per le quali è indicato".

"Ad oggi – informa D’Angelo – come evidenziato nel comunicato Aifa n. 632 dell’11 marzo 2021, non sussiste nessun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e gli eventi avversi verificatisi nel territorio nazionale.

Il numero di episodi trombo-embolici segnalato nella Comunità europea, su 5.000.000 di pazienti vaccinati con il vaccino AstraZeneca è, al 10 di marzo, di 30 casi, pari allo 0,0006 per cento della popolazione vaccinata. Questa percentuale di casi non è superiore a quella che si riscontra normalmente nella popolazione non vaccinata".