Una chiamata al giorno negli ultimi due anni: 660 denunce di donne vittime di violenza. Con la pandemia che ha portato ad un aumento del 50% di richieste di aiuto, ad indicare che la minaccia in questo tipo di crimini arriva all’interno delle mura domestiche. A simbolo del sostegno alle vittime di violenza di genere saranno illuminate di arancione le caserme dei Carabinieri che ospitano le 150 stanze del progetto "Una stanza tutta per sé" nato per assistere la donna nel delicato momento della denuncia delle violenze subite. Anche nella provincia di Perugia i militari dell’Arma (guidati dal comandante Stefano Romano, foto) sono formati per adottare le procedure dedicate e orientate a creare le condizioni favorevoli alla vittima, predisponendo un ambiente confortevole. Fra queste, l’opportunità di ricorrere alla rete dei Centri Antiviolenza, impegnati – 24 ore al giorno - ad assicurare alle donne vittima di qualsiasi forma di violenza o discriminazione il sostegno legale e sociale, ma anche quello di tipo abitativo e formativo.
Nel biennio 20192020 l’Arma perugina ha raccolto 660 denunce per maltrattamenti in famiglia, atti persecutori o violenza sessuale e 616 sono stati gli interventi a seguito di una chiamata di soccorso fatta al 112. In alcune aree, come Assisi e Foligno, il 2020 è stato caratterizzato da un aumento del 50% circa rispetto all’anno precedente. In provincia, presso la Compagnia Carabinieri di Foligno, esiste già dal 2017 una "stanza rosa" per far fronte alle esigenze di ascolto delle vittime di violenza di genere. E così anche "Una stanza tutta per sé" è un ambiente creato in modo che la donna possa sentirsi a proprio agio nel raccontare di volta in volta le emozioni negative vissute, il protocollo - sottoscritto ieri a livello nazionale dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri e la Presidente del Soroptimist (associazione in difesa delle donne) Mariolina Coppola - contiene le linee guida per l’arredamento delle stanze.