La “giungla“ del lavoro Crescono gli ’inattivi’

Né occupati, né disoccupati: sono soprattutto donne. Numeri choc nell’anno della pandemia. I valori più alti di sempre per la cassa integrazione ordinaria

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Meno occupati, ma anche disoccupati e più “"inattivi", soprattutto donne, espulsi dal mercato del lavoro e ai margini, nonostante al 31 dicembre scorso gli iscritti ai Centri per l’impiego provinciali siano ben 21.799, di cui oltre il 55% donne. E’ la fotografia del 2020, segnato dalla pandemia, diffusa ieri dall’Osservatorio costituito dalla Prefettura. Il numero di occupati residenti nella provincia è pari a 83mila e segna un decremento del 3,3% rispetto al 2019. Le persone in cerca di occupazione sono 7mila, in diminuzione del 32,5% rispetto al 2019.

"Tali andamenti comportano una riduzione complessiva della partecipazione al mercato del lavoro (6,3% delle forze di lavoro) e una crescita degli inattivi (+ 5,5%) – si legge nel rapporto –. La contrazione delle forze di lavoro, con il passaggio dalla condizione di occupati o in cerca di occupazione a quella di inattivi, coinvolge maggiormente la popolazione femminile. Tra il 2019 e il 2020 il numero di occupati è diminuito del 6,3% tra i lavoratori dipendenti ed è cresciuto del 6 tra gli autonomi. Nel 2020 il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni è pari al 59,3% (-1,8% rispetto al 2019); il tasso di disoccupazione è pari al 7,5, contro il 10,4 del 2019. La riduzione è da attribuire alla componente femminile per la quale aumenta, dal 37,1 al 42,9%, il tasso di inattività". Il 2020 segna anche un “record“, mai così tante le ore di cassa integrazione ordinaria. "In tutto l’anno – si legge ancora – le ore autorizzate sono 8 milioni (contro 1,6 milioni nel 2019). Quelle ordinarie passano da 1 a 5,2 milioni e quelle in deroga da 10mila a quasi 2,6 milioni. Nel 2020 le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria raggiungono i valori più alti di sempre, metre la cassa in deroga si attesta sui livelli già toccati nel 2011-2012".

Stefano Cinaglia