L’Umbria si (ri)colora di arancione. Domani giro di vite nelle restrizioni

I sindacati: "Gli anziani e le persone più fragili vanno assolutamente tutelate : i dati sui decessi parlano chiaro"

Controlli dei carabinieri

Controlli dei carabinieri

Perugia, 16 gennaio 2021 - Arancioni. Di nuovo. Le probabilità che i timori degli ultimi giorni diventassero realtà erano alte, visti i numeri poco rassicuranti della galoppante pandemia da Covid 19, e ieri è arrivata l’ufficialità. L’Umbria è tra le nove Regioni che passano in zona arancione: il cambio di fascia scatta domani, o meglio stasera allo scoccare della mezzanotte. È quanto stabilisce la nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. Il rischio che si tornasse in zona arancione, d’altro canto, ha preso corpo negli ultimi giorni e a dare il colpo di grazia è stato l’indice Rt (che denota quanto è contagioso il virus in relazione all’applicazione delle restrizioni), arrivato a 1,21, con un rischio per l’Umbria classificato come alto. Modificato dunque il divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle gialle, fino al 15 febbraio.

Lo stesso assessore regionale alla sanità, Coletto, aveva parlato di "un peggioramento che è sotto gli occhi di tutti per quanto riguarda contagi e ricoveri in terapia intensiva". In Umbria, dunque, da domani, sono vietati gli spostamenti fuori dal proprio comune, se non per lavoro, salute, studio e stato di necessità da dichiarare nell’autocertificazione che sarà richiesta negli eventuali controlli. Chi risiede nei comuni con meno di 5mila abitanti potrà uscire dai confini comunali solo per un raggio di 30 km, ma non potrà raggiungere i capoluoghi. Si potrà invece raggiungere la seconda casa se questa è ubicata all’interno dei confini regionali. Restano chiusi bar e ristoranti, ma saranno consentite le consegne a domicilio e le vendite da asporto (che per i bar saranno fino alle 18). Restano aperti i negozi, i parrucchieri e i centri estetici, chiuse invece palestre, piscine e cinema. Per chi vorrà sarà possibile praticare sport non di contatto. Per tutte le regioni resta il coprifuoco dalle 22 alle 5. Di ieri anche il grido di allarme dei sindacati dei pensionati: "Gli anziani e le persone più fragili vanno assolutamente difese e tutelate. Ci sembra che su questo sia in atto una grossa sottovalutazione nei nostri territori", affermano Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil i quali chiedono di poter riprendere il confronto con la Usl Umbria 1. «Ci sono stati , purtroppo – proseguono i sindacati – decessi nella struttura per anziani Fontenuovo di Perugia e complessa è la situazione della Rsa Seppilli, come abbiamo più volte sottolineato. Inoltre, nei mesi di novembre e dicembre del 2020 sono aumentati i decessi nella nostra provincia. Solo nel novembre 2020 i morti sono cresciuti di oltre il 47% rispetto alla media dei 5 anni precedenti, come ha certificato l’Istat. Riteniamo necessario capire come e quando si realizzerà la campagna di vaccinazione nei territori".