CITTÀ DI CASTELLO - Alla residenza per anziani Muzi Betti centinaia di bambini e ragazzi delle scuole saranno protagonisti del progetto “InterGen“, promosso dalla Comunità educante Altotevere. Un percorso educativo senza precedenti, di durata triennale, pensato per stabilire un ponte generazionale tra giovani dai 3 ai 14 anni e gli ospiti della residenza protetta per anziani non autosufficienti, che sarà basato su incontro, condivisione di tempo, esperienze, ricordi, cura e attenzione. Ciò che può far sentire gli anziani ancora al centro della vita sociale e arricchire gli studenti di conoscenze e insegnamenti, ma soprattutto far capire loro i valori alla base dei legami tra le persone, che sono più forti dell’età, della diversità, della malattia. Un no alla cultura dello scarto e all’esclusione sociale, “sì“ alla vita, con il valore aggiunto di poterlo fare nel parco della Muzi Betti o nella sala conferenze da 50 posti del complesso, che saranno messi a disposizione dalla presidente Annalisa Lelli con l’idea di aprire alla città un luogo che custodisce le persone e le memorie della comunità tifernate. "Il valore di questo progetto risiede nel mettere insieme le diversità come una ricchezza, nel far percepire ai bambini e ai ragazzi l’importanza di considerare che la cura delle persone anziane è un arricchimento personale così come le loro conoscenze e persino le loro fragilità", aggiunge il presidente della Comunità educante Altotevere Massimo Belardinelli.
Cronaca“InterGen“ alla Muzi Betti. Ragazzi e anziani a braccetto