Insulti all’arbitro donna Dieci turni di squalifica

L’episodio nella gara di Coppa in Prima categoria tra San Gemini-Real Avigliano "La invitava a smettere di dirigere in quanto il calcio non è per le ragazze"

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Maxi-squalifica, di 10 giornate, a un calciatore di prima categoria che al termine di una gara di Coppa Primavera ha rivolto insulti sessisti all’arbitro donna. E’ la sanzione inflitta dal giudice sportivo della Lega Dilettanti, Fgci Umbria al giocatore Adrian Florin Pistinciuc, come emerge dal comunicato della Lnd umbra. L’arbitro suo malgrado coinvolto nella vicenda è Diletta Ciommei, mentre la partita teatro dell’ennesimo episodio di sessismo è San Gemini Sport -Real Avigliano, terminata per la cronaca 3 a 2, giocata nei giorni scorsi e valida per la Coppa Primavera di prima categoria. Il giudice sportivo, l’avvocato Marco Brusco, motiva la lunga squalifica inflitta al giocatore della Real Avigliano facendo riferimento ad insulti di tipo sessista contro l’arbitro donna. "Al termine della gara – si legge nel comunicato della Lnd-Fgci dell’Umbria, che riporta le motivazioni della squalifica -, dopo aver stretto la mano all’arbitro in maniera sarcastica, proferiva al suo indirizzo reiterati insulti sessisti, dichiarando di vergognarsi del fatto che un arbitro donna potesse aver diretto una sua partita. Nonostante i compagni di squadra cercassero di allontanarlo, proseguiva con gli insulti invitando la predetta a smettere di arbitrare in quanto il calcio non è per le donne". Sulla sua pagina social, l’arbitro Ciommei pubblica un post che, senza mai citare direttamente l’episodio, rappresenta una replica a quanto accaduto. "Porto sia i tacchi che i tacchetti - si legge nel post -. Posso correre come un uomo. Posso far rispettare le regole a ventidue persone comtemporaneamente. Posso decidere se fischiare o meno. Posso farlo e so farlo. So farlo perché studio e mi alleno e non perché sono uomo o donna".

Stefano Cinaglia