Inps, scovati duemila irregolari Qui le pensioni più povere d’Italia

Un lavoratore umbro a riposo riceve 822 euro (la media italiana è 924). Attività di vigilanza sempre più intensa

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PERUGIA

Nel 2020 gli ispettori di vigilanza Inps dell’Umbria hanno ha accertato un totale di 7.593.821 euro tra evasione contributiva e oneri accessori e minori prestazioni a seguito di accertamento lavoro fittizio. I 15 ispettori hanno avuto riscontri positivi ai controlli – con prestazioni quindi indebitamente percepite dai lavoratori come la cassa integrazione – nell’84% dei casi (162 su 191 ispezioni con 57 rapporti di lavoro annullati, in aumento rispetto al 2019 poiché gli esiti positivi erano stati del 76%); l’attività ha permesso di accertare 84 lavoratori in nero e 1.948 irregolari.

E’ questa una parte del bilancio dell’Inps regionale emersa durante la presentazione del Rendiconto sociale 2020 che si è svolta ieri ad Assisi. Ad aprire i lavori il presidente del Comitato regionale Ivano Fumanti a cui è seguito l’intervento del direttore regionale Fabio Vitale.

Reddito cittadinanza. Nel 2020 i nuclei beneficiari di almeno una mensilità di RdCPdC sono stati 16.223 in Umbria, per un totale di 35.183 di persone coinvolte, pari a circa il 4% della popolazione residente. L’importo medio mensile erogato è cresciuto nel tempo: dai 455,87 euro erogati nell’anno 2019 si è passati a 485,30 euro nel 2020 e 502,32 euro nel 2021. Nei primi 8 mesi del 2021 i nuclei percettori di almeno una mensilità di RdCPdC sono 16.377, mentre le revoche effettuate 1.365 (dato ad agosto 2021). Complessivamente, da aprile 2019 ad agosto 2021, sono state revocati 1.883 redditi o pensioni di cittadinanza . A questi si aggiungono 5.945 nuclei decaduti dal diritto per mutate condizioni in corso di percezione. "Le casistiche di revoca più frequentemente riscontrate – Ha detto vitale – riguardano l’assenza del requisito della residenza sul territorio italiano da almeno 10 anni e la mancata corrispondenza tra il nucleo familiare dichiarato in Isee e quello presente in anagrafe comunale". Senza scordare la maxi-truffa di famiglie straniere delle settimane scorse. Nel 2020 l’attività di erogazione degli ammortizzatori sociali è stata caratterizzata dall’emergenza pandemica con 48.209 fruitori di ammortizzatori sociali quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Pensioni. Le pensioni in Umbria nel 2021 (settore privato) sono 327.483, con un aumento di 2.753 (+0,85%); quelle del pubblico 51.122, con un aumento di 488 (+0,96%). L’importo mensile nella provincia di Terni è superiore del 5,31% rispetto a quelle di Perugia. Complessivamente un pensionato umbro percepisce una pensione media mensile dell’11,04% inferiore alle media nazionale ( 822,26 euro Umbria, 924,81 Italia). Diminuite le pensioni con quota 100: 2.421 nel 2019, 1.707 nel 2020.

Michele Nucci