Inflazione e caro bollette Gli anziani non ce la fanno

Mario Bravi (Spi-Cgil): "In provincia di Perugia 30mila pensionati nel baratro della povertà. Arrancano anche le famiglie. Difficile coprire le spese"

Migration

Inflazione e caro bollette porteranno sul lastrico 30mila pensionati della provincia di Perugia. Lo dichiara senza mezzi termini il segretario dello Spi Cgil Mario Bravi che conti alla mano aggiunge: "La grave situazione internazionale alle porte dell’Europa, mette in discussione la pace e penalizza, con effetti immediati, le persone più povere, a partire dagli anziani. Dalle nostre elaborazioni e da quelle dell’ufficio studi del Sunia - prosegue il sindacalista - risulta che in media le famiglie dovranno sborsare almeno 400 euro al mese per garantire i servizi primari della casa, a scapito di rinunce importanti. L’aumento delle quote condominiali, degli affitti e delle bollette colpiranno sia i cittadini con case in proprietà sia quelli in locazione, questi ultimi già in sofferenza per l’impennata dei canoni, più che raddoppiati".

Lo Spi Cgil calcola che l’aumento dell’energia elettrica del 40%, del gas del 21%,, del gasolio del 29% andrà ad incidere anche sui costi dei servizi comunali. "In provincia di Perugia, dove l’80% dei pensionati percepisce meno di 1.000 euro al mese e dove le pensioni sono del 9% più basse delle già contenute pensioni presenti a livello nazionale , 30 mila anziani stanno precipitando nel baratro della povertà. E’ una situazione non sostenibile - dice Bravi -. Questo avviene mentre nel frattempo le grandi aziende energetiche vedono salire e gonfiare i loro profitti, diventati maxiprofitti. Servono interventi mirati e non proclami. Come sindacato, chiediamo alle istituzioni di non rimanere con le mani in mano. Il Governo nazionale, la Regione e i Comuni non possono limitarsi a guardare una situazione sociale ed economica, che mette in discussione la coesione sociale e la civiltà dei nostri territori".

Silvia Angelici