Indotto Ast, il caso Teseo Chiusura e 12 licenziati

L’azienda informatica non vedrà rinnovato l’appalto in scadenza il 31 gennaio. I sindacati proclamano tre giorni di sciopero. "Il territorio perde altri posti"

Per loro non sarà un buon Natale: dodici i lavoratori della Teso, azienda d’informatica che lavora nella galassia Ast, che perderanno il posto di lavoro perché il contratto d’appalto in scadenza al 31 gennaio non sarà rinnovato. E’ l’apice delle criticità nel sistema degli appalti di Ast. " Come segreterie di Fim-Cisl e Fiom-Cgil di Terni - si legge in una nota sindacale – abbiamo svolto un un’assemblea con i lavoratori di Teseo per discutere dell’attuale situazione, dopo l’incontro con l’azienda. Azienda che ci ha ufficializzato la comunicazione di licenziamento di tutto il personalel al primo febbraio 2023".

"Non avendo ricevuto riscontri positivi in merito alla richiesta di incontro fatta alla società Ast per avere chiarimenti rispetto al mancato rinnovo dell’appalto - continuano le categorie dei metalmeccnici di Cgil e Cisl – , proclamiamo una prima mobilitazione per tutti i lavoratori della Teseo cosi articolata: otto ore di sciopero per tutti i turni di lavoro per i giorni 9-10-11 dicembre". Teseo è la punta dell’iceberg dell’intero sistema degli appalti Ast? "Per adesso sappiamo che Teseo chiuderà e che dodici lavoratori perderanno il posto – spiega Alessandro Rampiconi, segretario della Fiom Cgil –, non abbiamo per fortuna sentori che la vicenda possa riptersi. L’indotto Ast si divide nel settore meltalmeccanico e in quello multiservizi, per un totale di circa 1500 lavoratori complessivamente impiegati. Evidenti quindi le dimensioni del comparto, sulle cui prosettive l’attenzione non puo’ che essere massima. La maggior parte degli appalti è in scadenza alla fine dell’anno; Teseo da questo punto di vista è una delle poche aziende che aveva ha avuto un mese in più di proroga. Attendiamo quindi i rinnovi degli appalti, fermo restano che la vicenda Teseo rappresenta una perdita secca di posti di lavoro sul territorio, che colpisce innanzitutto i diretti interessati, ma anche il sistema territoriale nel suo insieme". Nella vigilenza si erano perduti una ventina di posti di lavoro sul territorio, con gli addetti però trasferiti in altri siti. "E’ un fatto - continua Rampiconi – che nell’indotto Ast registriamo una contrazione dei posti di lavoro. Oltre Teseo, come detto, non ci risultano per fortuna altre situaizoni di tale gravità, ma la situazione va attentamente monitorata a cominciare dalle prossime settimane quando, come detto, molti contratti di appalto andranno in scadenza".

Ste.Cin.