Incendio di Perugia: l'aria è ok, l'attenzione è sul possibile inquinamento al suolo

La nota dell'Asl sul maxi rogo di domenica scorsa

L'incendio di Perugia

L'incendio di Perugia

Perugia, 15 marzo 2019 - «Ad oggi non sussistono più le problematiche di inquinamento aereo che avevano portato, tra le altre cose, alla temporanea chiusura delle scuole nel territorio interessato»: è quanto comunica l'Usl Umbria 1, in merito all'incendio di domenica scorsa nell'impianto di trattamento rifiuti Biondi Recuperi Ecologia di Ponte San Giovanni, alla periferia di Perugia. L'azienda Usl ha «preso atto dei dati Arpa del 14 marzo, ancora parziali ma deponenti per una sostanziale normalizzazione dei parametri di qualità dell'aria (Pm10, diossine e Pcb, Ipa, metalli, benzene, stirene, No2, Co) che si erano innalzati dopo il rogo», ed ha «sentito anche i competenti servizi del dipartimento di Prevenzione della stessa Usl Umbria 1».

Tuttavia, laddove non ancora attuato, ricorda «l'importanza di procedere ad un intervento straordinario di manutenzione, pulizia e/o sostituzione dei sistemi di filtrazione destinati al ricambio dell'aria di ambienti di vita e di lavoro, nonché ad una accurata pulizia dei relativi locali».

Al momento, quindi, e in attesa di ulteriori dati da Arpa, l'attenzione si sta rivolgendo soprattutto verso le ricadute a terra degli inquinanti prodottisi in occasione dell'incendio ed in tal senso sono in corso accertamenti volti a determinare il contenuto di Pcb, Ipa, diossine e di alcuni metalli pesanti, su campioni di latte bovino, di uova, di vegetali a foglia larga (bietole e rape) e di fieno destinato all'alimentazione animale.

Sono anche in atto indagini ambientali riguardanti l'inquinamento da prodotti di combustione all'interno del sito produttivo interessato dall'incendio e nelle aziende più prossime, per valutare ulteriori aspetti di tutela riguardanti soprattutto i lavoratori.