Imu, acconto per 350mila umbri

A Terni si paga di più per le seconde case, a Perugia tariffe più alte per le abitazioni “di lusso“

Migration

Imu più salata a Terni che a Perugia per le seconde case, mentre nel capoluogo di regione si spende molto più di Imu per le prima case “di lusso“. Domani scade il pagamento dell’acconto dell’imposta sugli immobili per 350mila contribuenti umbri e il Caf Uil regionale mette a confronto i due capoluoghi di provincia. "I costi indicati sono stati rapportati ad un’abitazione tipo – spiega il Centro servizi del sindacato –. Per quanto riguarda il costo dell’Imu relativo alle seconde case, a fronte di una media nazionale equivalente ad un acconto di 535 euro (saldo annuo 1070), il conto a Perugia si ferma a 425 euro (saldo annuo 849), mentre più elevato risulta a Terni con 443 euro (saldo annuo 885). La differenza di 36 euro dipende anche dalle diverse aliquote: 10,6 per mille a Perugia e 11,2 per mille a Terni, dove è in vigore la cosiddetta ‘ex addizionale Tasi’, che può arrivare fino ad un massimo dello 0,8 per mille e fu introdotta negli scorsi anni per finanziare le detrazioni per le abitazioni principali. Dunque Terni, uno dei 18 capoluoghi di provincia ad applicare il balzello extra, si ferma ad un soffio dalla soglia dell’11,4 per mille, il livello massimo".

Sulle prime abitazioni di lusso, rientranti nelle categorie catastali A1, A8 e A9, a Perugia però si paga più che a Terni. "La media nazionale dell’acconto di giugno è di 1311 euro (saldo annuo 2623) – aggiunge il sindacato – ma Perugia si conferma nettamente più cara con un importo di 1791 euro (saldo annuo 3582), mentre a Terni si verserebbero solo 984 euro (saldo annuo 1968), pur a fronte di aliquote identiche del 6 per mille, di poco superiori al 5,9 della media nazionale". Perugia e Terni si equivalgono, infine, sulle seconde pertinenze dell’abitazione principale, con le spese calcolate su una cantina di circa 8 metri quadri ed un garage di circa 18 metri quadri. Il costo a livello nazionale annuo equivale a 55 euro (prima rata 28); a Perugia 40 euro annui e a Terni 39.

"I dati confermano l’esigenza di una revisione della tassazione sulla casa – commenta Luciano Marini, presidente Caf Uil –, di cui la componente Imu è una delle più importanti, in un’ottica di maggiore equità impositiva". Per Gino Venturi, segretario Uil Umbria, "occorre mettere mano alla riforma del catasto attesa invano da 30 anni, ponendo fine alle tante iniquità degli estimi ma con il presupposto che i cittadini non possono sopportare un aumento della fiscalità locale".

Ste.Cin.